Fonte: Estratto articolo Dante Piotto per Padova Magazine Numero I Anno III


Wikipedia lo descrive come “Attaccante mancino capace di calciare egregiamente anche con il destro, abile nel dribbling e dotato di una certa velocità palla al piede, nonostante l’imponente stazza fisica”.

Nasce a Sundsvall l’1 Aprile 1989, in una cittadina svedese di 50.000 abitanti della provincia del Medelpad. Il suo simpatico nome è LINUS PETER HALLENIUS e nell’estate 2011 è stato l’esotico nome che ha fatto sognare i tifosi biancoscudati. La sua carriera però è stata una beffa, una parabola a scendere simile al gol che lo ha reso celebre sul web.

Hallenius inizia la carriera vestendo le maglie delle formazioni giovanili del Sundsvall, del Kubikenborgs e dell’IFK Sundsvall, prima di passare ai rivali del GIF Sundsvall, compagine che lo farà esordire giovanissimo e nella quale si mette in mostra realizzando 10 reti. Le sue qualità non passano inosservate e diviene ben presto un habitué di Under 17, Under 19 e Under 21 della Svezia. Il passaggio all’Hammarby a Stoccolma gli permette di finire subito nei taccuini di molte squadre europee, il passaporto è un gol alla Van Basten che il giovane svedese mette a segno contro il Syrianska: controllo di destro con sombrero sul marcatore diretto, tiro al volo in diagonale dalla sinistra, palla che spiove e finisce in rete nell’angolo opposto. Un gol che oggi su youtube raggiunge 1 milione e trecento mila visualizzazioni (video a questo link). Questo ed altre 18 marcature garantiscono al numero 17 la chiamata del Genoa nonostante la retrocessione dell’Hammarby ed un prestito immediato al Lugano condito di altre 3 marcature.

Arriva l’estate 2011, il Padova ha appena mancato la Serie A nello spareggio di Novara e, dopo un mercato suntuoso, cerca una punta con le caratteristiche di Marcos De Paula. Il ds Rino Foschi punta diretto al profilo di Linus Hallenius ed inizia una telenovela lunga un’estate intera: tra Padova e il Genoa si inseriscono Ajax e soprattutto Saragozza. Il nome del suo procuratore, tale Hasan Cetinkaya, diventa uno di quei nomi che i tifosi del Padova imparano velocemente: “Il Saragozza era interessato fortemente per Linus ed era quasi tutto fatto, ma Foschi è un lottatore e lo voleva fortemente, ha fatto di tutto per portarlo qui. Se Hallenius è qui a Padova è grazie a Rino Foschi”.

I giornalisti padovani inseriscono tra i siti preferiti Aftonbladet, per leggere in anteprima notizie in svedese e mal tradotte sul nuovo beniamino: “Ho espresso il mio desiderio di andare al Saragozza, ma per il Genoa c’era davvero solo un’opzione possibile, ed era quella del Padova, perché vogliono che io rimanga in Italia per imparare la cultura, lo stile di gioco e il linguaggio. Hanno rifiutato ogni altra proposta”.

Il campionato parte bene, il Padova è una pretendente per la Serie A, Hallenius fatica un po’ a trovare spazio negli schemi di Dal Canto, ma stringe amicizia con il finlandese Jonas Portin, parlano in svedese e finlandese, Portin inoltre agisce da traduttore durante le interviste in inglese all’attaccante svedese. Le giornate passano, ma il campo rimane una chimera e i malumori vengono manifestati dal suo procuratore, tanto da ipotizzare una partenza a gennaio del suo assistito verso Saragozza (che in Liga occupa però l’ultimo posto) ed il Norimberga. Partenza che non avviene, complice anche l’utilizzo più regolare in campionato di Hallenius che avviene con l’inizio del 2012. In Reggina-Padova in un tridente con Dramè e Ruopolo finirà 4-1 per il Padova: ai gol di Cuffa e alla bella doppietta di Ruopolo si aggiunge Hallenius che prima sfiora la rete con una serpentina solitaria, poi trova il sigillo con un sinistro in contropiede. L’attaccante si ripete pochi giorni dopo, segnando la rete del pareggio (iniziale vantaggio di Stoian) in Bari-Padova, ma i biancoscudati affondano con una doppietta di Caputo. Hallenius viene nominato migliore in campo, prende lezioni di italiano, ma il feeling con Dal Canto non sboccia mai. A peggiorare la situazione vi sono le esternazioni di Cetinkaya e lo stato fisico del ragazzo, molto spesso fermo ai box nonostante la vita regolare e la dieta ferrea. Rimane fermo a Febbraio per 15 giorni e altri 20 giorni a Marzo, rifermandosi pure a Maggio: “Il Genoa ha speso un sacco di soldi per portarlo in Italia e aveva delle aspettative. Linus è stato infortunato per due mesi, ma adesso sta benissimo. Ha giocato benissimo le due partite in cui è stato schierato, ma inspiegabilmente nel match successivo è stato escluso. C’è molta politica al Padova, l’allenatore ha portato i suoi pupilli e li fa giocare sempre”. Questa la pietra tombale sul futuro di Hallenius in biancoscudato, a scolpirla il suo procuratore Cetinkaya che fa imbestialire Foschi, Dal Canto e Capozucca, ds del Genoa. Termina praticamente qui la sua esperienza in Veneto: dopo 12 presenze e 2 gol il Padova non esercita il diritto di riscatto della comproprietà a causa delle condizioni del ginocchio destro; dopo un consulto medico effettuato a metà giugno a Umeå, l’attaccante è sottoposto a un delicato intervento.

“Durante l’anno a Padova ho avuto problemi e non riuscivo a guarire bene, non mi era mai capitato di infortunarmi prima di questo contrattempo. – spiega Hallenius in estate – Se non fosse stato per gli infortuni, l’esperienza a Padova è da valutare sicuramente come positiva, anche se avrei voluto giocare di più. Ho sentito sempre affetto da parte dei tifosi, che mi hanno mostrato considerazione e stima. Questo me lo porterò sempre dietro, anche se avrei voluto contribuire di più al raggiungimento dell’obiettivo, che purtroppo non è stato centrato”. In estate entra anche nei pensieri del Vicenza; Scottato dal trattamento ricevuto da Alessandro Dal Canto e da quanto accaduto l’anno prima a Padova, preferirebbe tornare in Svezia. Pare non voglia più saperne di andare in prestito in serie B. Meglio una soluzione all’estero o addirittura un ritorno nel suo paese, ma nel frattempo rimarrà al Genoa. Ha l’occasione della vita l’1 novembre 2012, giocando da titolare Genoa-Fiorentina (0-1) per decisione di Gigi Del Neri, ma viene sostituito dopo un tempo. Il SecoloXIX scriverà: “Un povero Hallenius: imbarazzante per chi lo ha buttato nella mischia in una condizione così”.

Il Genoa è un cantiere aperto, ma da quel momento in poi non c’è stato più spazio per Linus che a Gennaio lascia il campionato italiano e inizia a ripercorrere la sua carriera al contrario. Torna in Svizzera, questa volta all’Aarau. Mette a segno 5 reti in 22 gare di Swiss Super League. Nel luglio 2014 si svincola dal Genoa e decide di tornare in Svezia, rivestendo la maglia dell’Hammarby che lo aveva lanciato: lo score di 2 reti nel 2014 e 3 reti nel 2015 è però ben diverso dalle 18
marcature che ne avevano acceso i riflettori addosso nel 2010. Nel gennaio 2016 passa all’Helsingborg, ma qui va pure peggio: concluderà con due reti in 18 partite e la retrocessione della squadra in Superettan per la prima volta dopo 24 anni.

La parabola discendente della sua carriera lo riporta a casa, nel gennaio 2017 firma un contratto quadriennale con il GIF Sundsvall. Il ds Urban Hagblom e l’allenatore Joel Cedergren sono entusiasti di poter mettere al servizio della propria squadra le qualità tecniche e l’esperienza di Linus, oltre che ad eleggerlo leader della squadra, riaccogliendo a braccia aperte quel talento lanciato nel grande calcio appena 8 anni prima. Lui è molto più professionale e si nasconde dietro alle più banali dichiarazioni che sicuramente ha imparato a conoscere nel Bel Paese. La stampa svedese parla dell’ultima occasione per Hallenius di rilanciare la sua carriera, ma temiamo che il treno giusto per Linus sia già passato e che la fortuna abbia guardato spesso da qualche altra parte…

Lycka till, Linus!

LINUS HALLENIUS