Fonte: Davide D’Attino per Corriere del Veneto

Nonostante «le anomalie e le criticità» rilevate nel parere dei vigili del fuoco a proposito del piano di ampliamento del Plebiscito che sembravano mettere in crisi la fattibilità del progetto, l’idea di fare dello stadio la nuova casa del Calcio Padova ottiene il via libera della Prefettura. Al momento si tratta soltanto di un parere preliminare da parte della commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo presieduta dal viceprefetto vicario Pasquale Aversa, ma secondo il tavolo tecnico i problemi di sicurezza degli impianti sono agilmente risolvibili. La commissione, formata dai rappresentanti della questura, dei pompieri, del Coni, dell’Usl 16, del Comune e della Provincia attende ora lo studio di fattibilità definitivo sulla base del quale potranno essere autorizzati i primi lavori. Alla riunione di ieri in piazza Antenore si sono presentati anche l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Botton, il suo caposettore a Palazzo Moroni Luigino Gennaro e l’architetto Massimiliano Pagnin che ha il compito di completare lo studio di fattibilità del nuovo Plebiscito per il quale ha già incassato dal municipio un totale di circa 50mila euro in due diverse tranche. «Dopo aver ascoltato l’illustrazione dei rappresentanti del Comune e dei progettisti e preso atto che a tutt’oggi non è stato ancora consegnato il progetto definitivo, la commissione esprime avviso favorevole alla continuazione della progettazione», si legge nel verbale firmato da tutti i componenti del tavolo tecnico. Insomma, nulla di sconvolgente, ma nemmeno un atto dovuto, tanto che dal Comune lasciano intendere che questo via libera spiana di fatto la strada alla trasformazione del Plebiscito in uno stadio idoneo ad ospitare partite di calcio professionistico. Al termine dei lavori, la nuova casa del Calcio Padova dovrebbe avere una capienza di 12.500 posti, circa cinquemila in più rispetto agli attuali 7.700 e nei pressi dello stadio dovrebbero figurare quasi duemila parcheggi, 1500 dei quali potrebbero essere in via del Bigolo. Il disco verde della prefettura getta acqua sulle fiamme nate attorno all’unico pronunciamento che era stato fatto finora dai vigili del fuoco. Cinque mesi fa (il rapporto è rimasto secretato fino a due settimane fa) i vertici di via San Fidenzio, a partire dal vicecomandante Gaetano Pasquato (presente anche lui alla riunione in piazza Antenore), hanno evidenziato che per rispettare le norme di sicurezza in vigore attorno all’impianto andrebbe creata una fascia libera da ostacoli e larga almeno dodici metri. La polemica era nata per il fatto che un’operazione di questo genere è economicamente onerosa vista la presenza del PalaGhiaccio da una parte e delle strutture di nuoto e tennis dall’altra. Gli stessi pompieri poi avevano corretto il tiro indicando alcune «misure di compensazione» i cui costi però devono essere ancora definiti. Di certo c’è che per il restyling del Plebiscito, Palazzo Moroni ha acceso un mutuo ad hoc di tre milioni di euro, di cui due milioni e 200 mila euro sono già stati spesi.