Estratto da fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


«Domenica abbiamo solo un risultato a disposizione, ossia vincere. Se lo centriamo tagliamo un po’ fuori dalla corsa al primato la Reggiana, un pareggio non serve a entrambi». Il presidente Giuseppe Bergamin ha finito di parlare da qualche minuto agli alunni della scuola media Galileo Galilei nell’ambito dell’iniziativa Papà portami allo stadio quando con i cronisti si cala nell’attualità del campionato che vede i biancoscudati impegnati nello scontro diretto al Mapei Stadium. «Ci aspetta una gara fondamentale, è un passaggio obbligato che dobbiamo fare se vogliamo mantenere questo livello in classifica. Speriamo di vincere». Sarebbe una spinta in più anche in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia con il Venezia mercoledì al Penzo. «La qualificazione non è compromessa e se andiamo in finale è un risultato importante. Se mi ha stupito vedere tutti ragazzi della berretti in panchina all’andata? In effetti mi aspettavo qualcosa di diverso, ma c’erano dei rischi (giocatori acciaccati, ndr) che era meglio non correre. Comunque chi è andato in campo ha fatto bene, vediamo se al ritorno possiamo fare meglio». Rispetto alla sua personale tabella di marcia in campionato, la squadra è in leggero ritardo. «Mancano tre punti: dovremmo averne 55, invece ne abbiamo 52. Però mai dire mai. Se ne facciamo 33 da qui alla fine, poi faremo i conti». Uno dei concetti trasmessi invece da Bergamin ai suoi giovanissimi interlocutori nell’aula magna dell’istituto Galilei è incentrato sull’importanza del tifo allo stadio. «Spinge i giocatori a impegnarsi di più, e le tifose sono più calorose degli uomini». Poi rivolgendosi agli alunni. «Potete venire tutte le domeniche allo stadio a sostenerci. Siamo in lotta per il primo posto, speriamo che non ci sfugga. Se andiamo in serie B diventiamo più bravi e invece di tremila tifosi ce ne vogliono diecimila». Un tasto quest’ultimo caldo, nel senso che la media degli spettatori all’Euganeo si sta abbassando. «E’ un dato difficile da interpretare. Non credo che stiamo facendo male o che abbiamo creato i presupposti per essere antipatici, evidentemente manca quello spunto che ti fa fare il salto di qualità. Le prossime partite dovrebbero attirare molta gente, spero che sia così perché la squadra merita di essere sostenuta dato che sta giocando bene e ottenendo buoni risultati. Poi gli obiettivi si possono raggiungere o meno, ma l’impegno ci deve essere da parte di tutti».

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Estratto da fonte: Francesco Cocchiglia per IL MATTINO

Il calcio entra a scuola, e insegna ad essere tifosi. È stata una lezione molto speciale quella tenuta ieri mattina alla media Galilei di Padova dal portiere biancoscudato Giacomo Bindi e dal presidente Giuseppe Bergamin. Solo il primo di una serie di incontri che stamattina andranno a completare la “Settimana dello Sport” proposta dalla Regione, alla quale il club di viale Rocco ha aderito portando giocatori, tecnici, giornalisti e tifosi a contatto con i ragazzi di elementari, medie e superiori. In un periodo in cui i tifosi allo stadio sono sempre più in là con l’età, e sempre meno numerosi, il Padova ha voluto farsi conoscere tramite il suo patron, e tendere la mano a quasi un migliaio di ragazzi, tra i dieci istituti visitati tra ieri e oggi, ai quali sono stati donati due biglietti ciascuno per il prossimo match casalingo con il Santarcangelo. Gettando le basi per far nascere – questa è la speranza – una nuova generazione di tifosi. «È stata una bella iniziativa», le parole di Bergamin, che ai ragazzi ha raccontato come si è avvicinato al Padova, prima da tifoso, tanti anni fa, e poi come presidente. «Mi auguro che questa giornata possa averli invogliati a portare un po’ di “forze fresche” sugli spalti dell’Euganeo: l’età media dei nostri tifosi è abbastanza alta, e i numeri invece sono sempre più bassi. È un dato che in società facciamo fatica ad interpretare: sportivamente non stiamo facendo male, e dubito che abbiamo creato i presupposti per essere antipatici. Evidentemente non c’è più quella spinta che arriva quando sei stabilmente primo in classifica». […]

Ma la mente, al di là degli impegni istituzionali, non può che correre anche alle due gare che, tra domenica e mercoledì, possono segnare una consistente fetta di stagione per il Padova. «A Reggio abbiamo un solo risultato: il pareggio non serve a nessuna delle due», il commento a margine del patron. «In Coppa Italia, poi, a Venezia ci giochiamo tutto. All’andata mi sono stupito un po’ di vedere tanti ragazzi della Berretti in panchina, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma le condizioni di quel giorno erano un po’ precarie e forse c’era effettivamente qualche rischio. Spero che al “Penzo”, mercoledì, si riesca a fare ancora meglio, perché passare il turno sarebbe per noi una grande opportunità».