Estratto Fonte: Stefano Volpe per Mattino di Padova


[…] E adesso sono tre. Dopo i baby Cisco e Marcandella, voluti e lanciati da Bisoli, la colonia biancoscudata si arricchisce di un nuovo padovano, Simone Salviato (scheda a questo link). […] Per il trentenne si tratta di un lungo e attesissimo ritorno, festeggiato in primo luogo dai genitori, che finalmente possono coccolarsi il primogenito dopo anni di pellegrinaggio in giro per l’Italia.
Papà Renato gestisce insieme a mamma Nadia un distributore di carburante a Vigonza, sulla strada principale che collega il paese a Stra. Un’area di servizio ormai storica, all’interno della quale i genitori, com molto garbo, espongono alcune foto del figlio in azione, un paio della quali assieme a Piermario Morosini, con cui Simone, seppur per soli 4 mesi, aveva legato a Livorno. Ma basta fare un paio di chiacchere con Renato per scoprire un piccolo archivio che custodisce gelosamente in ufficio e ripercorre, tramite articoli di giornale, tutta la carriera del figlio: “Ora si è chiuso il cerchio” sorride papà “Tante persone in questi giorni venivano qui a chiedermi se Simone potesse tornare veramente, io non mi sbilanciavo, ma adesso è arrivata l’ufficialità. Sono felice, quando lasciò Padova da ragazzino ci rimasi male”. […] “Nelle giovanili biancoscudate aveva anche indossato la fascia di capitano, ma secondo i tecnici non era maturato, anche caratterialmente. Fu scartato quand’era nei Giovanissimi, così lo portai al Riviera del Brenta, poi approdò alla Primavera del Venezia, finchè la società non fallì”. A 17 anni si ritrovò a piedi, ma le richieste non mancavano, comprese quelle del Padova, che sembrava essersi pentito. “L’allora responsabile del settore giovanile, Loris Fincato, l’avrebbe rivoluto, ma mio figlio è orgoglioso… Cercavamo una Primavera, finchè non parlai con Vittorio Scantamburlo, che mi consigliò di lanciarlo subito in prima squadra. Andò al Trento in D, e fu forse la svolta della carriera, visto che da mediano lo spostarono terzino”.

[…] A Livorno legò molto con il futuro compagno Luca Belingheri, di cui è stato padrino del figlio e che gli ha fatto da testimone di nozze quando si è sposato due anni fa con Martina, anch’essa padovana “Hanno casa a Cadoneghe, sono felice anche per loro, che adesso potranno stare finalmente sempre insieme. Lo so che non  facile giocare per la squadra della propria città, ma Simone è maturato molto e a 30 anni ha le spalle larghe per sopportare qualche critica. La società gli paice e credo che a questo punto della carriera sia la scelta migliore per lui”

I genitori (che hanno anche una figlia, Beatrice, di 24 anni) puntano a non perdersi una gara all’Euganeo “L’ho sempre seguito quando ho potuto, ma in Serie B giocando di sabato è più difficile, visto il lavoro che faccio. Sono orgoglioso della sua carriera, è andato via di casa a 17 anni per inseguire un sogno e l’ha coronato”.