Estratto Fonte: Stefano Edel per Mattino di Padova


[…] Riccardo Serena, per un ragazzo che sino al maggio 2017 calcava le scene della Serie D, arrivare a Padova e giocare spesso è stato un bel salto… «Altroché! Ma la mia crescita, per quanto importante, non è sufficiente. Vengo sempre agli allenamenti con l’idea di migliorarmi, ne ho bisogno». Che differenze ha trovato, passando dai dilettanti alla C? «Una su tutte, enorme: sul piano del ritmo non c’è paragone. Tant’è che, all’inizio, non riuscivo a stare dietro al pallone. Più ti abitui, più ti alleni, invece, e più le cose ti vengono meglio…». Papà? «Mi ha sempre detto: “Gioca semplice”. I consigli, però, me li dà il mister». L’abbiamo vista disputare una grande ripresa a Fano, da regista. Spesso Bisoli la propone come mezzala. Qual è il ruolo che preferisce? «Proprio quello della mezzala. Perché posso lanciarmi in avanti. In realtà, mi piacciono un po’ tutte le posizioni lì in mezzo. Mi sento un jolly». […] «Papà non l’ho mai avuto come allenatore, ma una qualità gliela ruberei, se potessi: il suo sinistro, essendo io un destro. Mi piace, però, come guarda e riguarda le partite al computer. A casa ne ha due e in uno studia e annota l’errore commesso, nell’altro ha già la correzione pronta. Non lascia niente al caso. Quanto a Bisoli, è uno tosto. Sabato mi ha elogiato nel dopo-gara? Lo ringrazio per le belle parole che ha speso nei miei confronti. È una persona che ti fa crescere molto, soprattutto di testa, perché è impossibile perdere la concentrazione. Se ne accorge subito, e non te lo permette, devi andare sempre a 110 all’ora in ogni allenamento». […] State correndo verso la Serie B. C’è qualche promessa o voto particolare legato alla promozione? «Intanto non abbiamo ancora fatto nulla. Quando avremo la certezza matematica, ci penserò». Il d.g. Zamuner è impegnato nel rinnovare i contratti con tutti i componenti della rosa. Dei giovani mancate solo lei e Marcandella. Problemi? «No, affatto. Anzi, spero di essere confermato. Ci terrei tanto».


Estratto Fonte: Stefano Edel per Mattino di Padova


Michele Serena, Riccardo sta facendo bene al Padova. Per essere alla sua prima stagione dopo il salto dalla D alla C, è un bel vedere… «Non parlo volentieri di lui, perché non voglio essere invadente. Cercate di capirmi…». Beh, almeno ci dica se si sarebbe mai aspettato di vederlo in così poco tempo tra i professionisti, e al Padova per giunta. «No, devo essere sincero su questo. I meriti? Credo vadano suddivisi fra i tecnici che ha avuto ed ha, dunque Feltrin (quand’era alla Union Pro, ndr), Tiozzo e Bisoli. Per ultimo, ci metterei Riccardo stesso. È stato seguito da bravi allenatori, un po’ come quando andavi a scuola e cambiavi professori senza contraccolpi sul piano della preparazione». Dà soddisfazione, a lei e sua moglie Patrizia, avere due figli che praticano calcio ad alti livelli? «Sì. Hanno scelto questo tipo di percorso entrambi, la loro è stata una libera scelta, ma per noi genitori l’altro motivo d’orgoglio è vederli diplomati, Riccardo lo è già come geometra, Filippo ci arriverà presto come ragioniere». Lo sa che Riccardo ha confessato di invidiarle il suo piede sinistro? «Che impari a calciare anche con quello, non è mai troppo tardi…».  […]