Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


Rientrerà domani dalla trasferta di lavoro in Indonesia, ma anche dall’altra parte del mondo l’amministratore delegato Roberto Bonetto non si è perso sabato la prima vittoria in trasferta del Padova. «È stata una bella partita, anche se un po’ strana da vedere sullo schermo dell’iPad. Non c’era di sicuro lo stesso feeling di quando sono allo stadio, ma ho sofferto lo stesso. È stato fondamentale essere riusciti a fare il secondo gol, ci ha dato più tranquillità. Purtroppo c’è stata una sbavatura sul loro sigillo e abbiamo dovuto soffrire un altro quarto d’ora. È giusto ciò che ha dichiarato il nostro allenatore, ossia dobbiamo gestire meglio il risultato se vogliamo diventare una squadra in grado di dare fastidio alle altre compagini che sono nella zona alta della classifica. Era già successo con Reggiana e Feralpi di passare in vantaggio e poi eravamo stati ripresi». Il tabù del primo acuto lontano dall’Euganeo è comunque stato sfatato. «C’è sempre un dare e un avere nella vita, ed eravamo un po’ in credito con la fortuna tra pali e rigori mancati. Qualcosa ci sta tornando indietro, oltre naturalmente alle capacità dei ragazzi. Un po’ di fortuna non guasta se ci accompagna nel percorso per uscire da questo tunnel: si comincia a vedere la luce, ma ancora non ne siamo venuti fuori».

«Aspettiamo le sfide con Bassano e Alessandria e poi possiamo fare qualche considerazione più approfondita su chi siamo e dove possiamo arrivare». A proposito del Bassano, a Gorgonzola era presente il direttore generale Seeber per vedere all’opera i biancoscudati. «Ci conosciamo sin dai tempi del Cittadella, sabato allo stadio era seduto vicino a mio figlio e ci siamo salutati al telefono. Era già venuto a vedere il Padova con il Cuneo, in quella giornata nefasta per le condizioni meteorologiche e per il risultato. Si è forse reso conto che quello non era il vero Padova, ed è venuto a verificarlo a Gorgonzola. Lì ha potuto vedere il vero Padova, le vittorie aiutano a ritrovare autostima e fiducia». La cura Pillon sta dando il suoi frutti con due successi di fila, cinque gol fatti e appena uno subito. «La squadra ha ritrovato un certo equilibrio. Il nuovo allenatore ha toccato la coscienza di più di qualche giocatore: è stato un insieme di cose che ha portato la squadra a essere più attiva, compatta e sicura dei propri mezzi».

«Ma già nella precedente vittoria con l’Albinoleffe avevo visto gente correre sul 3-0 per andare a fare il quarto gol. È lo spirito giusto che fa ben sperare. Si comincia a vedere la mano di Pillon, e la si vedrà soprattutto dopo la sosta. Intanto facendo bene con il Bassano potremo passare un bellissimo Natale, poi appunto durante la sosta il tecnico avrà più tempo per lavorare e per fare considerazioni sui giocatori». Al riguardo, a gennaio si apre la finestra dedicata al mercato invernale. «Abbiamo un direttore sportivo che si sta guardando attorno e al momento opportuno sarà lui con il tecnico a dire se ci sarà la necessità d’intervenire. Ma sarà dopo le partite con Bassano e Alessandria che faremo una taratura: obiettivo A guardare all’alta classifica e programmare un certo tipo d’interventi, obiettivo B consolidarci in prospettiva dell’anno prossimo». Come società comunque siete pronti ad aprire ancora i cordoni della borsa. «La società vuole il bene del Padova – sottolinea Bonetto – il che significa che se dobbiamo investire ancora qualcosa, lo faremo. Sempre restando all’interno del nostro budget che può essere leggermente aumentato».