Fonte: Alessandro Bernini per  IL MATTINO DI PADOVA


«Non ho sla sfera di cristallo, ma penso che durante il torneo giocheranno tutti e 23 i convocati». Era il 9 giugno, Antonio Conte si lasciò sfuggire questa frase durante l’inaugurazione di Casa Italia, e un po’ tutti facemmo spallucce pensando “figuriamoci…”. In effetti sembrava una boutade, classica frase ad effetto di quelle che si sparano nel vuoto per tenere tutti i giocatori sulla corda. Incredibile ma vero, potremmo chiudere la prima fase con 22 se non 23 giocatori già utilizzati. Roba da guinness dei primati.
La rivoluzione. Certo, Conte è stato aiutato (si fa per dire) dalle sue vittorie. Se l’Italia avesse 2-3 punti, di certo la partita contro l’Irlanda non si sarebbe trasformata in una mini-vacanza per tutti i titolari. Ma è andata così, merito degli azzurri l’aver messo in cassaforte subito il biglietto di sola andate per gli ottavi, e ora è giusto riscuotere il credito. Nella testa di Conte c’è un’Italia rinnovata per 9/11 sia rispetto al match contro il Belgio, che rispetto a quello contro la Svezia. L’unico stakanovista sarà Barzagli (anche l’unico difensore a non essere in diffida), mentre Florenzi e Darmian si concederanno il bis dopo essersi alternati nelle prime due gare. E gli altri? Tutti fuori, a guardarsi la partita dalla panchina. Compreso Gigi Buffon, che ieri non si è allenato per un po’ di febbre: se c’era qualche dubbio sull’utilizzo del portiere, adesso il Ct si è tolto anche quello.
Il nuovo 3-5-2. Si va dunque verso un 3-5-2 a dir poco sperimentale. In difesa, con Barzagli centrale, giocheranno Ogbonna e Darmian; a centrocampo Thiago Motta sarà il regista, mentre Sturaro e Florenzi faranno gli interni, con De Sciglio a destra e El Shaarawy a sinistra; in attacco spazio a Immobile e Zaza. Due punte che hanno dimostrato di essere vive e pimpanti: Immobile ha sfiorato il gol contro il Belgio e solo un miracolo di Courtois gli ha evitato la gioia del gol, mentre Zaza è entrato alla grande contro la Svezia e in allenamento fa impressione da quanto ringhia su ogni pallone. Facile intuire che poi ci sarebbe spazio nel corso del match anche per Bernardeschi e Insigne. E se Marchetti dovesse alternarsi con Sirigu, ecco chiuso il cerchio dei 23 su 23.
Ipotesi alternativa. Questo schieramento col 3-5-2 consentirebbe a Conte di cambiare modulo in corsa senza stravolgimenti: basterebbe abbassare un po’ De Sciglio ed ecco disegnato il 4-4-2 con El Shaarawy e Florenzi esterni alti.
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Matteo Darmian: “La nostra ricetta è che non ci sono riserve”

Il jolly ha i lineamenti puri di Matteo Darmian. Lo guardi e sembra più un ragazzo appena uscito dal conservatorio che un calciatore. In realtà l’ex biancoscudato gioca nel Manchester United, piace a Chelsea e Barcellona, è nel mirino della Juventus. Può bastare? Se volete, aggiungete pure che Antonio Conte lo considera un cardine di questa nazionale proprio per la sua capacità di adattarsi in almeno tre posizioni del tanto amato 3-5-2: esterno di destra, di sinistra e all’occorrenza difensore centrale.
Matteo Darmian, iniziamo subito in quarta: ma dove vuole arrivare questa Italia? «Penso che in pochi si aspettassero un inizio così da parte nostra, ma niente è casuale».
Come? Sapevate già tutto e non ce l’avete detto? «Intendo che abbiamo lavorato tanto in questo periodo di preparazione e in campo si sono visti i frutti di questo lavoro. Il ct ci martella? Sappiamo bene che è solo l’inizio, dobbiamo continuare così, senza abbassare la guardia».
E dai, magari con l’Irlanda la possiamo abbassare… «No, per niente, cercheremo di vincere esattamente come abbiamo fatto nelle prime due partite con Belgio e Svezia».
Ma intanto Conte lascerà in panchina tutti i titolari. «C’è un errore in questa valutazione».
Sarebbe? «Qui non ci sono prime e seconde linee. Ed è la vera forza di questa squadra. Il contrattempo a Candreva? Deciderà il ct. Ci sentiamo tutti partecipi e chiunque scenderà in campo darà il massimo per vincere».
La gran parte dei giocatori dell’Irlanda militano come lei in Premier League. «Vero. La nazionale irlandese è una nazionale molto fisica, molto compatta. Ci aspettiamo una partita difficile come quella contro la Svezia. Dovremo cercare di essere pronti per ogni tipo di partita che si profilerà, cercando di leggerla e interpretarla bene per poi ottenere i tre punti».
Si annuncia uno stadio colorato di verde. «Sappiamo che è una tifoseria molto calda, che si fa sempre sentire molto».
Conte invece lo sogna colorato di azzurro. «Lo capisco. Anzi, colgo l’occasione per appellarmi all’unità verso la maglia azzurra. Dico di più. Vestirla per un tifoso deve sempre essere un orgoglio, come noi siamo orgogliosi quando la indossiamo».
Contro l’Irlanda lei giocherà nella difesa a tre. «Non so, vedremo. L’unica cosa sicura, a proposito di difesa, è che Barzagli, Bonucci e Chiellini sono tre dei difensori più forti al mondo e lo stanno dimostrando anche qui con la Nazionale».
Dica la verità: chi preferirebbe incontrare agli ottavi? «Pensiamo all’Irlanda, sappiamo che vincere aiuta a vincere, aumenta l’autostima in ognuno di noi. La stiamo preparando nella maniera giusta cercando di curare tutti i particolari, così come avevamo fatto in occasione delle prime due partite. Poi dopo penseremo all’ottavo di finale».

Feltscher eliminato con il Venezuela dall’Argentina ai quarti di Copa America Centenario

Quarti di finale di Copa America Centenario, 90° in campo per l’ex biancoscudato Rolf Feltscher, 6 presenze con il Padova nel 2012-2013 per lo svizzero-venezuelano. Con il 4-1 rifilato al Venezuela, l’Argentina raggiunge le semifinali. Al Gillette Stadium di Foxborough, nel Massachusetts, l’Albiceleste è balzata subito in testa con il primo goal di questa competizione per il capocannoniere della Serie A Gonzalo Higuain, che si è ripetuto 20 minuti più tardi approfittando di un retropassaggio suicida di Gonzalez. La Vinotinto ha tentato di riaprire la gara, prima con un clamoroso palo di Rondòn, poi con un rigore procurato dal torinista Martinez, steso in area da Romero: rigore sprecato clamorosamente da Seijas che spreca l’occasione della vita per lui e la sua nazionale con un “cucchiaio” neutralizzato dell’ex portiere della Sampdoria. Terzo gol di Messi, Rondon accorcia le distanze, Lamela chiude la contesa. Ora la squadra del Tata Martino affronterà in semifinale i padroni di casa degli USA.

Copa America Centenario
18 giugno 2016. Foxborough – Gillette Stadium (59 183 spettori)
Argentina-Venezuela 4-1
Marcatori: 8′, 28′ Higuaín (A), 60′ Messi (A), 70′ Rondón (V), 71′ Lamela (A).
ARGENTINA – Romero; Mercado, Otamendi, Funes Mori, Rojo; A. Fernández, Mascherano, Banega (80′ Biglia); Messi, Higuaín , Gaitán (67′ Lamela). A disp.: Andujár, Guzmán, Agüero, Cuesta, Kranevitter, Lavezzi, Maidana, Pastore, Roncaglia. Ct: Martino
VENEZUELA – Hernández; González, Wilker, Vizcarrondo, Feltscher; Guerra, Rincón (85′ Velásquez), Figuera, Seijas (55′ Juanpi); Martínez (80′ Del Valle), Rondón. A disp.: Fariñez, Contreras, Herrera, Otero, Peñaranda, Rosales, Santos, Suárez, Villanueva. Ct: Dudamel
Arbitro: Orozco (MEX)