Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


«Sono molto orgoglioso della nostra squadra, ce la possiamo giocare con tutti. Ho grande fiducia per il derby». A suonare la carica in vista della sfida con il Cittadella è il vice presidente biancoscudato Edoardo Bonetto. Nel suo cuore c’è il Padova, anche se rivangando nel suo passato calcistico da terzino c’è anche un’esperienza con il Cittadella: due anni con la squadra Primavera agli ordini di Rolando Maran, attuale tecnico del Chievo. «Ero arrivato dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile biancoscudato, ho un ottimo ricordo di quel periodo con i granata anche perché è stata la mia prima esperienza calcistica importante. Eravamo un gruppo bello, c’era grande sintonia con la società. Già all’epoca si vedeva che Maran era un allenatore con grandi qualità, in particolare nella cura della fase difensiva. Mi aveva portato anche in prima squadra, poi a metà stagione ero andato al Thiene». Amarcord a parte, l’amore per il Padova è unico. «Non potrei mai fare il vice presidente o il presidente in una società diversa dal Padova, il mio cuore batte solo per il biancoscudo».

«Arriviamo al derby con il morale alto, e come tutte le partite lo vivrò con ansia dato che sono uno che soffre durante il match. Alla fine contano come sempre i tre punti, sarebbero fondamentali per continuare il filotto di risultati positivi. Il Cittadella è forte, ma anche noi siamo una grande squadra». Bonetto non ha dubbi su quale può essere domenica l’arma in più per Neto Pereira e compagni. «Abbiamo un vantaggio enorme, vale a dire i nostri tifosi. Il loro appoggio è fondamentale, mi auguro che vengano ancora più numerosi allo stadio». Al Tombolato all’andata era andata male, c’è la voglia di vendicare quella sconfitta? «Non credo nella vendetta, ma solo nella fame di punti e di gloria, nonché nell’orgoglio di rendere felici i nostri tifosi. Dobbiamo giocare per loro». Chi può essere l’uomo derby tra i biancoscudati? «Mi immagino una partita molto tattica e accorta. Noi saremo sempre compatti e stretti tra i reparti, e non credo che il Cittadella venga ad attaccarci con presunzione. Potrebbero essere determinanti i calci piazzati, quindi spero che sia decisivo uno dei nostri difensori centrali».

Chi va tenuto d’occhio nel Cittadella? «Iori è il giocatore che dà geometrie, ma è tutto il complesso granata ad avere qualità. Però, ripeto, sono molto fiducioso: il Padova dell’ultimo periodo è una squadra vera e li affronteremo senza paura». Se il Padova ha cambiato registro inanellando una serie di risultati positivi, il merito è di Pillon. «È un allenatore che ha calcato palcoscenici importanti e con la sua grande esperienza ha apportato qualche accorgimento riuscendo a dare anche più fiducia ai ragazzi. E i risultati aiutano ad avere consapevolezza dei propri mezzi». Un pensierino ai play off? «Sono una persona molto ottimista e se dovessimo fare bene con Cittadella e Renate, allora potremmo iniziare a guardare avanti. Siamo comunque in linea con gli obiettivi che ci eravamo prefissati, nel senso che questo doveva essere un anno di assestamento e stiamo disputando un buon campionato. Poi sperare non costa nulla».