Estratto da fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


Di nuovo in gruppo dopo oltre due mesi di stop forzato. Colpa di un ematoma intramuscolare alla coscia che si è procurato in occasione della sfida con il Renate nella prima giornata di ritorno (22 dicembre). Ora comunque il peggio è passato, e Roberto Candido è tornato a disposizione di Bisoli per il rush finale di campionato. […] Sembra comunque difficile ipotizzare che Candido possa farcela già per la sfida di sabato all’Euganeo con il Teramo. «Il mio unico obiettivo è fare tutta la settimana di allenamenti con la squadra, ed è già tanto. Poi deciderà l’allenatore se convocarmi o meno. Anche se ci terrei solo per tornare a rivivere l’atmosfera pre gara in spogliatoio, mentre nel posticipo con il Bassano mi auguro di potere essere completamente a disposizione». Anche perché è la sua ex squadra e il giorno seguente (13 marzo) compie venticinque anni. «Mi potrei fare questo regalo di compleanno. Ovviamente sarebbe una cosa in più, ma mi farebbe senz’altro piacere». Come l’hanno riaccolta i compagni? «Questo è un gruppo molto unito, sin dal primo giorno mi hanno trattato benissimo. Si sono fatti sentire nei giorni immediatamente successivi all’infortunio, e mi hanno chiesto sempre come procedeva la riabilitazione». Nel frattempo i suoi colleghi hanno puntellato la leadership in vetta. «Per fortuna in questo periodo la squadra ha volato conquistando tanti punti. È sempre bello condividere l’entusiasmo per una vittoria in spogliatoio, ma non potevo essere contento fino in fondo dovendo restare fuori. Ci tengo a tornare il prima possibile anche per esultare sul campo». […] Avrà modo di farsi apprezzare sul campo in questo scorcio finale di stagione, fermo restando che ha un altro anno di contratto. «Sono abituato a pensare al presente. So di avere vissuto un’annata travagliata a causa degli infortuni: sono davvero poche le partite nelle quali sono stato bene, e mi è dispiaciuto. Spero di finire la stagione senza ulteriori problemi. Poi ho un altro anno – conclude Candido – e a Padova sto benissimo. In questo momento per me esiste soltanto il biancoscudo».


Estratto da fonte: Stefano Volpe per IL MATTINO

La fortuna è che il 2017 sia ormai alle spalle, vista la serie di guai fisici che hanno colpito Roberto Candido da quando ha iniziato a vestire il biancoscudato. […] Dall’inizio di questa settimana Candido è tornato ad allenarsi con i compagni per la prima volta nel 2018, chiudendo una parentesi dolorosa: «E pensare che all’inizio sembrava una botta come tante altre», spiega il numero 10, ricordando il colpo subìto verso la mezz’ora del primo tempo nella sfida con il Renate. «Poi, a partita in corso, ha iniziato a gonfiarsi la zona muscolare sopra il ginocchio destro, sono stato costretto al cambio ma pensavo fosse soltanto una forte contusione. Quando sono tornato a casa, il gonfiore è aumentato sempre di più, mi sono preoccupato e sono andato al Pronto soccorso, dove mi hanno ricoverato un paio di giorni». Bella vigilia di Natale… «Dovevano tenermi in osservazione per capire come sarebbe evoluta la situazione. Per fortuna il gonfiore è cessato, ma da lì è iniziata la lunga riabilitazione. In questi casi, se subentra anche una lesione muscolare, c’è il rischio di doversi sottoporre anche ad un’operazione, ma l’ho scongiurata. Si era formato un forte ematoma intramuscolare, che mi ha costretto ad una lunga terapia riabilitativa, ma sono riuscito a tornare in gruppo anche in anticipo rispetto alle ipotesi iniziali dei medici». Ha mai pensato: “perché me ne sono capitate di tutti i colori in questa stagione?”. Il rischio è quello di abbattersi. «Basta sentire l’odore del campo da gioco per farmi tornare il sorriso. Mi mancava molto vivere lo spogliatoio e adesso mi godo il ritorno. Ci possono stare annate travagliate nel calcio. Ci sono rimasto male, ma non mi sono mai buttato giù, non è facile allenarsi da solo e non vivere l’atmosfera della partita. Ma ora penso solo a recuperare e a dare il mio contributo per le prossime gare». […] Come ha ritrovato lo spogliatoio? «Alla grande. L’entusiasmo non è mai mancato, a dicembre abbiamo accusato un calo fisico, ma il ritiro di gennaio ci ha fornito energie e i nuovi si sono integrati bene. È il primo anno che gioco in una squadra capace di restare così a lungo in testa, mi inorgoglisce, ed è arrivato il momento di dimostrare sino in fondo il nostro valore». In sua assenza la società ha acquisto Sarno, giocatore molto simile a lei. Dualismo in vista o potete coesistere? «Lo conoscevo di fama e l’ho sempre ammirato. Vede il calcio in maniera diversa e ho scoperto un ragazzo d’oro. Allenandomi con lui potrò carpirne qualche segreto e spero di poterci giocare a fianco».