[…] «Adesso – spiega Bonetto – cerchiamo di lavorare al meglio per rinforzare la rosa perché il nostro obiettivo primario è mantenere la categoria. Buttare al vento una promozione che è stata voluta fortemente, mi lascerebbe molto amaro in bocca. Come si dice in questi casi, mia colpa, mia massima colpa. Dobbiamo capire gli errori che sono stati commessi e cercare di evitarli allestendo una formazione importante per risalire la classifica». Il patron conferma che da qui fino al gong del mercato a fine mese ci saranno molti avvicendamenti tra entrate e uscite. «Purtroppo non abbiamo ottenuto i risultati sperati nel girone d’andata dato che qualche giocatore non ha reso secondo quelle che erano le aspettative, per cui è chiaro che dovremo intervenire. Considerato che abbiamo un organico con trentuno giocatori, le uscite saranno superiori agli innesti. Ci lasceranno dieci-undici ragazzi, e ne arriveranno cinque, sei o sette di nuovi. Senza dimenticare che abbiamo anche gli infortunati. Ma sarà una squadra notevolmente cambiata rispetto a quella della prima parte di stagione». […] «Foscarini è una brava persona e se l’avevamo scelto è perché credevamo in lui. Purtroppo non si è creata quell’empatia tra il tecnico e la squadra, e questo ha portato a cinque sconfitte consecutive. A quel punto ci siamo trovati davanti a un dubbio importante, e con dispiacere la proprietà ha dovuto prendere la decisione di esonerare Foscarini. Mi dispiace moltissimo perché è una persona per bene e un bravo allenatore, purtroppo nessuno si aspettava cinque stop. Dovevamo dare una scossa e abbiamo riflettuto sulla situazione di Bisoli. Ci siamo parlati e ci siamo decisi a richiamarlo in funzione a una serie di considerazioni. Ha influito anche il suo comportamento corretto e signorile che ha avuto dopo l’esonero. Sia noi come società e sia Bisoli sapremo fare tesoro degli errori che sono stati commessi nel passato, il tutto sempre lavorando in sintonia per il bene del Padova».
Estratto Fonte: Stefano Volpe per Il Mattino di Padova
[…] Ha sorpreso un po’ il ritorno di Bisoli, con il quale vi eravate lasciati in malo modo. Cosa vi ha spinto a tornare sui vostri passi? «Innanzitutto – spiega Bonetto – voglio smentire tutte le dicerie che vedono nel ritorno di Bisoli solamente una questione dettata dal risparmio economico. Non è così, non era questo il problema. Abbiamo fatto un’analisi profonda e abbiamo pensato che fosse lui la persona giusta con la quale ripartire. Il tecnico si è comportato da vero signore, lasciando alle spalle tutto ciò che era successo e accettando con entusiasmo. Io sono ritornato sui miei passi, è vero, ma solo le persone poco intelligenti non lo fanno mai. Con Bisoli ci siamo confrontati subito e abbiamo analizzato gli errori commessi». L’errore più grande, a detta di tutti, è stato quello di costruire una rosa extralarge, con ben 31 pedine. Ce la farete a restringerla? «Sì, a tutti i costi, non vogliamo ricadere nello stesso sbaglio di luglio. Esclusi i portieri, vogliamo un gruppo di 22-23 giocatori di movimento, per facilitare gli allenamenti e anche per non avere più presenze nocive nello spogliatoio. Voglio un ambiente sereno dove tutti remano dalla stessa parte. Spero che nessuno dei giocatori in uscita punti i piedi e faccia i capricci, perché se dovesse farlo resterà fuori rosa fino a fine stagione». Lei è stato molto duro ultimamente con i giocatori. Si è più confrontato con loro? «Ho solo fatto gli auguri nello spogliatoio di Livorno. Sono stato duro perché, a mio avviso, qualcuno non ha dato tutto quello che poteva dare per questa maglia. Ma adesso ripartiamo e chi resta avrà grandi motivazioni e cattiveria agonistica». E con il mercato in entrata come siamo messi? «Bene, speriamo di concludere un altro paio di trattative entro metà settimana. Zamuner è un ottimo professionista e si sta muovendo bene. Ci sono tutti i presupposti per rafforzare al meglio questa squadra. E non è vero che c’è chi non vuole venire a Padova vista la posizione di classifica. Questa piazza ha sempre il suo fascino e conta su una società sana». […]