Fonte: Dimitri Canello per Corriere del Veneto


«Non c’è ragione perché il gruppo debba abbattersi, o rassegnare al peggio. Abbiamo vissuto un momento di appannamento e di flessione all’interno di un campionato molto positivo, ma non abbiamo perso la nostra autostima, né la consapevolezza delle nostre forze». E ancora: «Non è vero che terzi o quarti non faccia differenza, per cui bisogna arrivare più in alto possibile e non bisogna assolutamente abbassare la guardia». Parola del presidente Giuseppe Bergamin, che incassa con il consueto stile e la consueta diplomazia il triplo ko contro Feralpisalò, Parma e Venezia. Un tris di sconfitte non del tutto inaspettato, che ha un filo conduttore ben preciso, ossia il caldo drastico di condizione fisica, già palesato nelle uscite contro Modena e Bassano.

Il Padova adesso è quarto in classifica, perché in caso di arrivo a pari punti il Pordenone è davanti negli scontri diretti. E sabato c’è proprio Pordenone-Padova, l’ennesimo scontro diretto che verrà affrontato in condizioni a dir poco difficili. E cioè senza Francesco Dettori e Neto Pereira, che non saranno a disposizione. Il primo per squalifica, il secondo per infortunio. «C’è consapevolezza che il calcio riserva opportunità e delusioni — prosegue Bergamin — dobbiamo accettare che esistono anche gli avversari e che è necessario affrontare anche le sconfitte con onore e dignità. Abbiamo affrontato Venezia e Parma, ossia le due squadre più forti e purtroppo non siamo riusciti a fare punti. Non facciamo tragedie, niente drammi. C’è ancora un obiettivo da raggiungere e non dobbiamo fallirlo».

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