Fonte: Francesco Cocchiglia per  IL MATTINO DI PADOVA


Bruno Tedino, il tecnico del Pordenone dei miracoli che il nuovo direttore generale biancoscudato Giorgio Zamuner avrebbe voluto portare con sé sulla panchina del Padova, rimarrà in neroverde. E la caccia al nuovo tecnico del Padova, dopo il muro alzato dal presidente friulano Mauro Lovisa, rimane aperta e si restringe a tre profili inserendosi nel già di per sé intricato valzer di panchine che sta animando la Lega Pro. L’incontro con il patron neroverde Lovisa, due sere fa, non è stato efficace: «O mi danno un pacco di soldi, oppure Tedino non si muove», ha tuonato il patron friulano. Che nel pomeriggio di ieri, quindi, ha diramato un comunicato ufficiale per chiarire la questione una volta per tutte: «Il Pordenone ripartirà da basi solidissime: Tedino e il suo staff tecnico. Tedino agirà anche da manager, scegliendo i giocatori d’intesa con il presidente».

Tedino, quindi, rimarrà a Pordenone agendo “alla Ferguson”, lavorando sia in panchina che dietro la scrivania: «Allenare il Pordenone, casa mia, è speciale», le parole del tecnico neroverde, «Sono orgoglioso di proseguire il progetto». «Entro mercoledì prossimo conto di prendere una decisione», spiega Zamuner all’indomani del “niet” incassato per Tedino. “Ho qualche incontro già in programma nei prossimi giorni». La rosa dei candidati è ristretta a tre profili: il primo è quello di Mario Petrone, ancora sotto contratto con l’Ascoli, tecnico reduce dalle promozioni con San Marino, Bassano e, appunto, Ascoli (dal quale è stato esonerato a ottobre, in Serie B); poi c’è Roberto D’Aversa, ex tecnico del Lanciano, attualmente il più probabile dei tre, che in caso di sbarco a Padova riporterebbe in Veneto per la terza volta Andrea Tarozzi, suo vice, già giocatore del Padova dal 2004 al 2006 e vice di Pea quattro stagioni fa; infine Oscar Brevi, esonerato nell’ultima stagione da un Rimini in pieno caos societario.

Zamuner, a riguardo, non usa mezzi termini: «Credo che il prossimo allenatore del Padova sarà uno di questi tre». Il Padova è nella complicata ragnatela di trattative che sta animando la Lega Pro. Alcune panchine sono già state assegnate: la Cremonese si è affidata a Tesser, mentre Sottili, ex Bassano, si è accasato ad Arezzo. E c’è lo stesso Bassano, adesso, a far concorrenza a Zamuner: la società di Renzo Rosso sta scegliendo il prossimo tecnico, e tra i papabili, oltre ad Alessandro Dal Canto e Carlo Sabatini, c’è proprio Mario Petrone. Tonino Asta (ex Bassano e Lecce) dovrebbe finire alla Feralpi Salò, mentre il Sudtirol si trova in difficoltà dopo aver sondato Longo (finito alla Pro Vercelli) e Sassarini (andato a Pesaro) e valuta Scienza e Tacchinardi. Colella potrebbe tornare a Como, dopo essersi lasciato col Renate. E proprio i nerazzurri hanno sondato anche Carmine Parlato: se il matrimonio si farà, il Padova si libererà del suo stipendio per la prossima stagione.