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Venerdì 19/10 ore 19:10
“Il Santo nel pallone, storia di una città in B” Il Documentario!
#BackToTheB


Fonte: Stefano Volpe per Mattino di Padova

Se bastano pochi secondi di filmato per far correre un brivido lungo la schiena ai tifosi biancoscudati, anche a sei mesi di distanza dalla grande festa, allora la missione può dirsi compiuta. Sarà pubblicato domani, su tutti i canali web e social del Padova, il documentario “Il Santo nel pallone, storia di una città in B”, che ripercorre la trionfale cavalcata della scorsa stagione. Prodotto da World Appeal e diretto da Matteo Menapace, la pellicola ha avuto una gestazione un po’ più lunga del previsto, ma alla fine il Padova ha sfruttato questi intoppi trovando la chiave per il lancio sulla rete: domani, 19 ottobre, alle 19.10. 1910, l’anno di fondazione della società su Calcio Padova TV.

Un documentario di mezz’ora il cui filo conduttore è rappresentato da quattro interviste inedite al nocciolo duro della società: il presidente Roberto Bonetto, suo figlio e vice Edoardo, il direttore generale Giorgio Zamuner e mister Pierpaolo Bisoli. Alcuni dei gol più belli della scorsa stagione, raccontati dalla radiocronaca di Antonio Ammazzagatti, si alternano a tante immagini esclusive, registrate a bordo campo, nel pullman scoperto il giorno della festa in città e addirittura all’interno dello spogliatoio di Fermo, il giorno della partita decisiva, con una telecamera nascosta all’insaputa di squadra e allenatore. Tanti i retroscena emersi dai racconti dei protagonisti, dalle litigate tra presidente e vice (ovverosia padre e figlio) alla grande attesa il giorno della promozione, vis- suta davanti alla tivù aspettando il passo falso della Reggiana, con Roberto Bonetto che non riusciva a restare seduto: «E guardavo la partita da fuori, attraverso le vetrate, fumandomi un sigaro». In mezzo anche una dichiarazione d’amore di Bisoli per Padova: «Una città meravigliosa, con degli abitanti, caratterialmente, molto simili a me».

«Con le dovute proporzioni l’idea mi è venuta ispirandomi alla serie di Netflix sulla Juventus», spiega il regista Matteo Menapace, che ha scritto il documentario assieme a Massimo Candotti e Dante Piotto, «il mio obiettivo è stato quello di provare a far emergere il lato umano di questa cavalcata sportiva, raccontando i protagonisti sotto una luce diversa». E Menapace ha avuto anche dei collaboratori inusuali: «Per le ultime partite ho dato la Go Pro a Bindi e Cappelletti, che hanno registrato alcune immagini di festeggiamenti sotto la curva e all’interno dello spogliatoio. Ne escono degli spaccati autentici e sinceri. Avendo avuto la fortuna di vivere da bordo campo la scorsa stagione, posso confermare quanto fosse unito e speciale il gruppo». Ma a livello cinematografico, c’è qualcuno che batte tutti: «Devo ammetterlo, Bisoli buca lo schermo».