Lo staff di mister Massimo Pavanel:
Allenatore in seconda: Diego Zanin
Collaboratore Tecnico: Raffaele Longo
Preparatore Atletico: Giorgio Panzarasa
Prepararore dei portieri: Adriano Zancopè
Match Analyst: Daniele Riganti

 

Presentazione di Massimo Pavanel come nuovo mister del Calcio Padova: “Il 4-3-3? Il modulo lo fanno i giocatori, ho un’idea di base di una difesa a 4 e centrocampo a 3, poi davanti dipende dalle qualità dei giocatori. Di base un 4-3-… e poi… fantasia! Cosa rappresenta per me il ritorno a Padova? Motivazioni forti, avere una società importante alle spalle, raggiungere un obiettivo importante, non è un sogno, ma un obbiettivo. Passaggio chiave della mia carriera? E’ un’opportunità importante che mi son creato sputando sangue, facendo tutta la trafila, me la sono guadagnata e me la voglio meritare. Come si gestisce un traguardo non raggiunto? A Trieste ero dentro ed ero rimasto, qui invece è diverso. Bisogna cancellare tutto ciò di negativo che può riaffiorare. Bisogna cercare di resettare, è un percorso completamente nuovo, bisogna avere la forza di riconquistarsi quello che è stato sfiorato. La rosa? Credo che la squadra abbia dimostrato di essere molto forte, il mio compito è di mettere in campo i ragazzi per riprendersi quello che questi ragazzi hanno sfiorato di un soffio. Le richieste della società? Cercare di vincere il campionato, come tante anche squadre, è una “pole position affollata”. La finale contro l’Alessandria? Io l’avevo affrontata due turni prima, abbiamo vinto in casa e perso li, una squadra molto tosta, ma il Padova ha dimostrato di valere di più avendo più occasioni, ma nell’Alessandria avendo vinto non ha demeritato. Giocatori? Non mi porto dietro giocatori eccetera, dirò al direttore le caratteristiche dei giocatori che credo possano servire per migliorare. Non forzo mai quelle situazioni. Se c’è l’opportunità di allenare giocatori che ho avuto, ben venga, ma non è assolutamente una priorità. Mancanza di centravanti vero? Se un giocatore è forte sa fare un po’ di tutto, preferisco un attacco di profondità, ma ovvio che giocare che in un tridente offensivo bisogna saper fare di tutto, preferisco la velocità che la stazza, ma in una lotta importante ci vogliono caratteristiche diverse. Anche giocare assieme due attaccanti, con uno più fisico ed uno più “guizzante”, non essere prevedibili deve essere una qualità. Il ritorno dopo 22 anni da allenatore? Siamo qui tutti per un unico obbiettivo, Bonavina ha ragione, da giocatore ho avuto una parentesi troppo breve, avrei voluto dare qualcosina in più, questa opportunità, sotto un’altra veste, mi da questa occasione, quando dai tutto te stesso al 100% non hai problemi a guardarti allo specchio. Tornare qui è una sensazione bella, è tanto emotiva, stupenda. Sono in una società importante. Non so quanti possano avere la fortuna di giocare ed allenare la stessa squadra. Vedo davanti qualcosa di bello, vedo una luce. Vorrei dare una gioia ai nostri tanti tifosi. Questa è una squadra abbastanza fatta, non ho problemi coi giovani, se sono bravi giocheranno. Va costruito un giusto mix. Le sirene da categorie superiori per alcuni giocatori? Il discorso mercato passerà dal direttore, io ho un’idea non lontana da quella del direttore. Vorremmo uomini disposti a dare tutto per questo obbiettivo, avendo stimoli di restare. Bisogna buttare dentro tutto, l’anno scorso non è bastato per un nonnulla. I numeri sono sempre relativi di anno in anno, devono essere funzionali all’obbiettivo. Noi a Feralpi ci siamo resi conto che il Padova fosse rabbioso per la sconfitta di Matelica, ci ha spazzato via facendo gol di grandissima fattura, io vorrei rivedere quel Padova per più partite possibili, se è questa squadra è dura per tutti. Ritrovare Sogliano? Negli anni la voglia è cresciuta di più, i momenti positivi nel calcio sono pochissimi, ma per quei momenti venderei l’anima al diavolo, è una droga che si ricerca. Poi c’è una crescita professionale, all’epoca avevo esperienze nei dilettanti, è stata una sequenza di cose, son passati molti anni, ma vedo la stessa voglia o superiore a tanti anni fa”.