Fonte: Francesco Cocchiglia per IL MATTINO


 

«Se rinnovo il contratto con il Padova? Posso confermare che un primo contatto tra la società e i miei agenti c’è già stato». Parole di Neto Pereira, musica per le orecchie dei tifosi biancoscudati. Mentre dietro le quinte societarie si cercano ancora le ultime conferme sullo staff tecnico che gestirà il Padova di domani, sul campo una piccola certezza c’è: l’attaccante brasiliano, 10 reti e altrettanti assist nella sua prima, trionfale stagione all’ombra del Santo, premiato ieri in Fiera dai tifosi del club “Padova nel Cuore” (in testa il presidente Gianfranco Borsatti), dopo che nel corso del torneo, su internet, i supporter l’hanno votato come il giocatore più amato, anche l’anno prossimo vestirà la maglia del Padova. Accompagnato dalla fidanzata Elena, Neto ha ricevuto una targhetta celebrativa e i gadget del sodalizio che ha la sua sede al Caffè Pedrocchi.

E poi, finalmente, si è sbottonato sul suo futuro. «Adesso andrò qualche giorno a Varese e poi in vacanza in Brasile», ha rivelato. «Del rinnovo si preoccuperanno i miei procuratori. Ma dopo le ferie tornerò a Padova: confermo di voler rimanere qui, in una piazza calda e importante e in una società che vuole fare le cose per bene». Si aspettava un riconoscimento del genere dopo una sola annata? «Sinceramente no. Per me è una grande soddisfazione e motivo di orgoglio ricevere questo premio: significa aver fatto qualcosa per questa piazza, significa che i tifosi tengono al sottoscritto e questo mi rende molto felice». Un anno fa lasciava Varese dopo sei anni e nel modo peggiore, con il fallimento societario. Quando arrivò a Padova, che cosa provò? «Sapevo che sarei approdato in una piazza importante e che avrei trovato una società seria. Quindi già allora ero molto carico, avevo voglia di dimostrare anche a Padova il mio valore, non avevo timori. Credo che la gente abbia apprezzato la mia disponibilità, il mio cercare sempre di lottare per questa maglia. L’ho fatto io, e credo anche tutti i miei compagni».

Ora che la stagione è finita, quale momento ricorderà come il più bello? «Quello in cui ci siamo avvicinati alla zona playoff, quando abbiamo sognato tutti ad occhi aperti e sperato di raggiungere l’Alessandria. Purtroppo, poi, ci è mancato qualcosa: la partita con la Giana ha deciso il nostro destino, c’è stato un black out totale e i playoff sono sfumati. Ma sappiamo anche che, nel complesso, abbiamo comunque fatto vedere cose importanti». È arrivato l’addio di Fabrizio De Poli: come ha preso la notizia? «La società ha fatto la sua scelta, e credo che l’abbia fatta con l’intento di migliorarsi ancora. Il direttore ha svolto un grande lavoro, e non devo dirlo io, visto che la sua opera è stata sotto gli occhi di tutti sin dall’anno scorso. Personalmente mi dispiace, il direttore è una persona che stimo e rispetto molto, perché è un grande professionista e non certo solo per il fatto di avermi portato qui. A lui, però, sono davvero grato per avermi dato la possibilità di essere a Padova».