Marco Cunico: “Ringrazio il presidente per i complimenti. Ringrazio in ordine cronologico mister Parlato ed il ds De Poli, che per primi mi hanno voluto a Padova, e quindi la società per quanto fatto in questi due anni e per la possibilità che mi sta dando. Le gambe potrebbero ancora giocare, il cuore non capisce ancora bene cosa sta succedendo ma la testa mi dice che bisogna cogliere certe occasioni e capire qual è il momento adatto per farlo. Mi inorgoglisce ancor di più il fatto che venga ritagliato per me un ruolo all’interno della società, soprattutto perché sono solo due anni che vesto questa maglia. E ringrazio anche il direttore Zamuner, che non conoscevo personalmente ma che ha subito avallato questa scelta. Sarò al suo fianco, lo aiuterò e farò quel che lui vorrà. Dovrò essere una spugna ed assimilare tutto perché mi viene davvero data una grande opportunità… Offerte per continuare a giocare? Dopo che avevo già preso questa decisione. Aver la possibilità di finire ma anche continuare a Padova per me è il massimo! Non credo di essermene reso conto ancora al 100%, poi magari lo stacco vero lo sentirò quando andrò in ritiro a trovare la squadra. La più grande soddisfazione della mia carriera? Non ce n’è una in particolare, ce ne sono tante al pari di momenti meno belli. Di sicuro, però, non ho rimpianti perché nel corso della ia carriera ho sempre dato il massimo”.

Giuseppe Bergamin: “Marco ha preso una decisione importante, perché è sempre difficile farlo quando ancora ci si diverte a giocare e quando ancora si hanno le possibilità e le forze. La sua serietà in questi due anni gli ha permesso di essere rispettato da tutti, a partire dalla società sino ad arrivare ai tifosi. La gente gli vuole bene, e merita che gli venga dato un ruolo all’interno della società. Può rappresentare una figura importante in futuro per la nostra società, per le sue caratteristiche morali. Io gli auguro il meglio”.

Giorgio Zamuner: “Appende le scarpe al chiodo un giocatore molto bravo, che forse ha fatto meno di quel che poteva fare ed in questo lo capisco perché assomiglia un po’ a me. Con lui andrò sicuramente d’accordo, spero di potergli tra virgolette insegnare qualcosa o comunque introdurlo all’interno di questo mondo e gli do il mio personale benvenuto. Lui sarà quotidianamente a contatto con me, il mio “braccio destro”.