Cari tifosi, cari padovani, cara Padova,

vi mando queste poche righe per salutarvi e incoraggiarvi in questo periodo così difficile. Un’emergenza sanitaria che sta colpendo molte delle sicurezze a cui eravamo abituati, ma che so vi ha visti pronti a rispondere con volontà, organizzazione e il vostro grande spirito di solidarietà, tipico dell’ essere padovani e veneti.

Nel nostro mondo del calcio ne sono un esempio i ragazzi, le ragazze e le famiglie del settore giovanile del Calcio Padova, che si sono subito interfacciati con i loro mister utilizzando le nuove tecnologie per proseguire gli allenamenti, in modo da tenersi non sono in esercizio ma anche uniti e solidali, così da non perdere il loro spirito di squadra, nonostante l’obbligo di rimanere in casa. 

E ne sono un esempio anche i giocatori della prima squadra, che sono rimasti in città dal giorno del loro ultimo allenamento, nel rispetto delle regole che questo momento storico ci chiede, aspettando come tutti i padovani il ritorno per quanto possibile alla normalità. Molti dei nostri giocatori vengono da altre regioni d’Italia, anch’esse colpite dall’emergenza e sono ovviamente in pena per la salute dei loro cari. A loro va un mio forte abbraccio.

 Al momento non ci è ancora possibile determinare con che modalità sarà portata a termine questa stagione sportiva e quali saranno gli sviluppi e le scelte della Lega, ma a tutti i nostri giocatori e appassionati del Padova posso sicuramente dire che le maglie biancoscudate torneranno a essere ammirate sui campi e che, spero presto, torneremo ad abbracciarci tutti per un goal. 

Dai social vedo che i tifosi stanno continuando a dimostrare il loro amore per la nostra squadra e per i suoi gloriosi 110 anni di storia, nonostante l’ultima gara ufficiale si sia disputata il 16 febbraio scorso, ormai quasi un mese e mezzo fa.

Sono felice di questo spirito che sicuramente ci aiuterà, quando saremo chiamati, a ripartire con slancio, dedizione e il massimo della grinta, le stesse doti che servono a tutti noi per passare questo severo esame collettivo.

Quanto vorrei tornare in Italia e a Padova, così come racconta la nostra amata canzone. Sono certo che ci rivedremo presto in campo e sugli spalti.

Tenete duro e non mollate.

Vi voglio bene e siete nei miei pensieri.

 Joseph