Joseph Oughourlian si è intrattenuto con la stampa nel giorno del suo ritorno a Padova. Ecco alcuni passaggi della conferenza in versione integrale nel video.
“Quanto accaduto l’anno scorso è stato veramente difficile da vivere, siamo rimasti tutti male, giocatori e società. Siamo rimasti male, ma questo è il calcio, sono cose che succedono, non capitano solo qui a Padova. Devi ripartire subito dopo e basta. Bisogna buttarsi verso il futuro, bisogna vedere anche le cose positive che ci sono. Dal punto di vista sportivo quello scorso è stato il primo in cui il 100% delle decisioni sono state prese da questo management. Quella scorsa è stata una bellissima stagione, a me sembra che il progetto sia valido e che ci siano persone valide. Sono ben contento di avere la fortuna di essere associato a questo progetto per il futuro.Il progetto però è positivo, le persone sono valide e sono contento di essere associato a questo progetto. La B fondamentale per proseguire? Quando mi sono presentato da voi, ho parlato di un ciclo triennale. Non vuole dire che alla fine me ne vado, sono pienamente cosciente delle mie responsabilità verso tifoseria, città, imprenditoria. Abbiamo messo in piedi una squadra forte. Ho le stesse sensazioni di quando ho preso il Lens, 14° in Serie B francese. Ci sono le stesse premesse. Non vado da nessuna parte.
Su Sean Sogliano ho poco da dire, se fosse vero che un club di Serie A è interessato a lui dimostra che è un professionista di grande valore, come Ronaldo che era seguito in B.L’abbiamo visto l’anno scorso in cui la squadra ha lottato per il traguardo finale. Se gli arriva un’offerta non c’è molto che io possa fare, credo che in questi tre anni si sia stabilito un grande feeling. Non sono stupito che avvenga tutto ciò. Rinnovo di contratto? Non voglio creargli una prigione.Non abbiamo parlato con altri direttori sportivi. Abbiamo ricevuto tante chiamate, sicuramente un altro direttore sportivo arriverebbe. Fra Serie A e Serie C non si può competere, non credo che il nodo sia il rinnovo di contratto. Alla fine dell’anno se sarà ancora qui parleremo con Sogliano per il rinnovo.
Il progetto del centro sportivo non è assolutamente abortito, è centrale nel nostro progetto, anche se c’è stato un forte rallentamento a causa del Covid. Serve l’aiuto della città, ma crediamo fortemente in questo asset, che sarebbe un grosso passo in avanti sotto tutti i punti di vista. Vorrei dimostrare che il progetto c’era e vogliamo attrarre investitori. In questa società dobbiamo vincere a tutti i costi, non c’è altra scelta.
Voglio persone di carattere per raggiungere l’obiettivo. È una categoria complicata, per non dire altre parolacce. Questa piazza è anche complicata, c’è molta aspettativa e pressione, ci sono più giornalisti qui che al Lens in serie A francese. Sinergia con il Lens? È difficile, se ci fossero delle opportunità nè approfitteremo. Ma adesso ci sono due categorie tra i club. Tanti investitori stranieri nel calcio italiano? Si va verso la professionalizzazione del calcio, ci sono investitori che chiedono un ritorno sull’investimento, non c’è più l’imprenditore locale che a un certo punto impazzisce e spende un sacco per avere il riconoscimento della piazza. Gli americani? Negli Stati Uniti c’è stata una esplosione dello sport come prodotto di intrattenimento, vedono lo stesso movimento sull’Europa. In America però sono Leghe chiuse, puoi investire a lungo termine senza il rischio di scendere di categoria. E c’è il salary cap, quindi il valore che generi non va tutto ai giocatori”.