14 Giugno 1967, il Calcio Padova arrivò ad un passo da vincere la Coppa Italia 1966-67. A vincere in finale a Roma fu il Milan grazie ad una rete al 49° di Amarildo.

Fonte: Biancoscudo, Cent’anni di Calcio Padova


 

Il tecnico argentino Humberto Rosa viene confermato come allenatore del Padova anche per la stagione 1966-67. Rosa trova una situazione societaria difficile: tante volte è sul punto di lasciare, ma alla fine resterà tre stagioni e mezzo tra mille aneddoti che lo stesso oriundo ancora oggi è solito raccontare tra un caffè al Pedrocchi e un giro per le piazze. Rosa è una memoria storica preziosa e forse un po’ scomoda. Ma non ha paura. Dice quello che pensa, senza tanti peli sulla lingua. «C’erano quattro dirigenti in quel Padova quando sono arrivato come allenatore. A tre del pallone non fregava niente e nemmeno della squadra. Uno solo era un gentiluomo e spesso per questo sono stato oggetto di contestazioni. Certa gente dava biglietti ai tifosi in cambio di insulti che prendevo quando sedevo in panchina. Rosa, Rosa, Rosa del buso del cul mi cantava la gente. Forse da allenatore non ho sfondato, ma i mezzi che avevamo erano limitati e poi la Coppa Italia? Nessuno se la ricorda, ma chi era l’allenatore della squadra che è arrivata in finale? Humberto Rosa se non sbaglio». Inizia così la disamina del suo periodo da allenatore l’ex giocatore. Tre anni vissuti intensamente, dove alle delusioni del campionato ha corrisposto una cavalcata storica nella coccarda tricolore. Stagione 66-67, l’obbiettivo della promozione in campionato è velocemente abbandonato. Il sesto posto finale è giusto buono per gli annali, anche se la situazione difficile in cui versava la società fa immaginare una squadra vogliosa e capace ugualmente di vittorie importanti. Ma è in Coppa che il Padova diventa nuovamente grande, forse per l’ultima volta della sua storia passata e recente. E’ la squadra dei vari Bigon, Carminati, Vigni, Morelli, Fraschini, Barbolini, Novelli. La coccarda tricolore mette subito a confronto gli uomini di Rosa col Venezia. Il derby è tirato. Passa il Padova dopo i tempi supplementari con un rigore di Fraschini a tempo quasi scaduto. Il 4 dicembre di quell’anno la squadra super il Palermo 3-2, dodici giorni dopo regola il Varese con un rotondo 3-0 dove protagonista è la doppietta di Bigon. Ai quarti la prima vera big del torneo, il Napoli di Altafini. I biancoscudati passano con Morelli, ma Josè al ’65 equilibra il match. All’ultimo minuto utile Quintavalle sigla la rete che garantisce l’accesso alla semifinale. Mercoledì 7 giugno l’Appiani è una bolgia infermale. Arriva l’Inter di Facchetti, Mazzola e Suarez. La partita è stratosferica, bella che miglior aggettivo non può definirla. I gol piovono, al doppio vantaggio padovano con Carminati e Morelli, risponde l’Internazionale con Suarez e Mazzola. Ma Carminati è da 9 in pagella e regala una vittoria insperata e una finale a Roma contro il Milan. E qui qualcosa si inceppa, come lo stesso Rosa racconta ancora con una punta di rammarico:

«Come l’abbiamo persa quella finale? Ero senza medico, senza dirigenti, senza tifosi. Non è venuto nessuno da Padova. Pensa che i biglietti omaggio li ho dati tutti ai tifosi del Napoli. La verità è che la Coppa Italia è stata snobbata sia dalla città, sia soprattutto dalla dirigenza. Quando arrivi secondo ti danno un trofeo d’argento. Chi se lo è preso secondo te? Non c’è nella bacheca del Padova. Me lo tenuto io, tanto a nessuno interessava. E tutti zitti. Ero l’unico che si metteva davvero in mostra per quella manifestazione. C’era un rigore grande come una casa su Bigon all’inizio della finale di Roma. Nessuno si è meravigliato che non lo fischiassero.  Quella partita è terminata 1-0 per il Milan. C’era un rigore grande come una casa, ma mi sono messo il cuore in pace prima della sfida. Poco prima viene da me Lello Scagnellato e mi fa: mettiti il cuore in pace che questa partita non la vinci. Perché ancora si deve giocare? Gli rispondo un po’ stupito. No, no hai perso. Stai tranquillo Humberto che questa partita la deve vincere il Milan, –mi rispnde– Sono arrivati dalla Federazione, c’era chi già domandava dove dovessero mettersi per alzare la Coppa e come fare la premiazione». Il gol di Amarildo che regala la coccarda ai rossoneri, sembra insomma lasciare l’amaro solamente al tecnico argentino.

Fonte: Quarto Stadio


 

Come nell’edizione precedente, una squadra di Serie B arriva alla finalissima della Coppa Italia 1966-67. E’ il Padova di Bigon che dopo avere eliminato squadroni come Napoli e Inter si misura all’Olimpico con il Milan. La squadra rossonera vince per 1-0, con un gol nella ripresa di Amarildo. Per la squadra biancoscudata si tratta della maggiore soddisfazione in assoluto nelle quaranta edizioni di Coppa Italia ala quale ha partecipato, senz’altro superiore a quella data dalla vittoria nella Coppa Italia Semiprofessionisti nel 1979-80. Da notare che nel primo turno il Padova rischia di uscire subito dalla competizione: la vittoria con il Venezia (la partita è giocata all’Appiani) infatti viene nel secondo tempo supplementare, grazie ad un calcio di rigore realizzato da Fraschini. Ma anche l’incontro con il Napoli fu un soffertissimo successo biancoscudato: la rete del 2-1 è segnata da Quintavalle al 119°. Grande l’impresa di eliminare l’Inter di Suarez, Mazzola, Facchetti; Picchi, Domenghini. La squadra nerazzurra, in quella stagione, e nell’arco di pochi giorni, perde in extremis lo scudetto a Mantova per un “infortunio” del portiere Sarti e la Coppa dei Campioni, battuta dal Celtic.

Padova, domenica 04/09/1966
PADOVA-VENEZIA 2-1 dts  (56° Bigon, 76° Neri, 112° Fraschini rig.)

Padova, domenica 04/12/1966
PADOVA-PALERMO 3-2 (28° e 31° Carminati, 71° e 73° Bercellino II, 88° Barbolini)

Padova, giovedì 16/02/1967
PADOVA-VARESE 3-0 (2° Novelli, 14° e 22° Bignon)

Padova, giovedì 04/05/1967
PADOVA-NAPOLI 2-1 dts (51° Morelli, 65° Altafini, 119° Quintavalle)

Padova, mercoledì 07/06/1967
PADOVA-INTER 3-2 (29° Carminati, 36° Morelli, 39° Suarez, 43° Mazzola, 58° Carminati)

Finale: Roma, mercoledì 14/06/1967
MILAN-PADOVA 1-0 (49° Amarildo)
MILAN: Belli, Anquilletti, Schenellinger, Maddè, Trapattoni, Baveni, Mora, Rivera, Amarildo, Lodetti, Fortunato. Allenatore: Rocco
PADOVA: Pontel, Cervato, Barbiero, Frezza, Barbolini, Sereni (54° Gatti), Carminati, Bigon, Morelli, Fraschini, Novelli. Allenatore: Rosa
Arbitro: Bernardis di Trieste