Tra le migliaia di messaggi dedicati al Calcio Padova per la promozione in Serie B conquistata lunedì sera, spiccano molte dediche dei nostri avversari e dei tanti calciatori, mister  e addetti ai lavori che hanno indossato la gloriosa casacca biancoscudata. Chi su facebook, chi su twitter, chi su instagram, chi con un post sentito, chi con un semplice like o un intervista a vari portali nel web, tanto è stato l’affetto per il ritorno in Serie B del Calcio Padova.

In molti hanno mostrato il loro apprezzamento sui social network o attraverso interviste online per la promozione del Padova in Serie B. Tra di loro: Alessandro Del Piero, Stephan El Shaarawy, Vincenzo Iaquinta, Matias Cuffa, Damiano Longhi, Angelo Di Livio, Ciro Ginestra, Francesco Renzetti, Ivone De Franceschi, Fabrizio De Poli, Antonio Di Nardo, Carmine Parlato, Stefano Fiore, Andrea Rispoli, Emerson Ramos Borges, Franco Cerilli, Xavier Hochstrasser, Jonas Portin, Davide Monteleone, Alessandro Favalli, Fabrizio Di Venanzio, Luis Alfageme, Filipe Gomes Ribeiro, Andrea Soncin, Matteo Piccinni, Lazar Petkovic, Nicola Petrilli, Daniel Niccolini, Enej Jelenic, Giovanni La Camera, Francesco Finocchio, Matteo Chinellato, Cristian Pasquato, Andrea Zaccagno, Michele Franco, Alberto Tentardini, Maurizio Pellegrini, Fabrizio Romondini, Luca Maniero, Marco Carraro, Alvaro Ampuero, Selim Ben Djemia, Alban Ramadani, Sergio Cucchiara, Isaac Donkor, Simone Fanelli, Alessandro De Grassi.

ANGELO DI LIVIO

Fonte: Padova Goal

Angelo Di Livio: «Solo chi ha indossato questa gloriosa maglia, sa quale responsabilità richiede portare questi colori. Ho seguito tutta la stagione, hanno dominato per tutto il campionato. Ho già mandato un messaggio a Bisolone, un amico che ha fatto un lavoro eccezionale e faccio i complimenti alla società, ai dirigenti e ai giocatori per questa splendida promozione. Sono strafelice che il Padova sia tornato in B, se lo merita»

CIRO GINESTRA

Fonte: Tutto C

61 presenze e 34 gol col Padova tra il 2002 e il 2005: anche Ciro Ginestra, ex attaccante ed ora allenatore, festeggia il ritorno dei biancoscudati in Serie B: “Ho visto i festeggiamenti davanti alla Tv – rivela in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com – e credo che Padova meriterebbe di stare sempre in categorie maggiori. E’ una piazza magnifica, tifosi calorosi, ha un grande passato e meriterebbe perfino la Serie A. Sono contento per la promozione“.

La speranza di Ginestra per il futuro dei patavini è chiara: “Adesso mi aspetto che ci sia continuità sotto l’aspetto delle categorie, bisogna essere bravi a non scendere più perché diventa difficile risalire. La Lega Pro è uno dei campionati più difficili per quanto riguarda il calcio italiano. Spero in una progettualità, anche se non conosco personalmente la dirigenza e spero anche di vederlo quanto prima in Serie A“.

L’ex attaccante biancoscudato, nativo di Pozzuoli, aveva già commentato ai nostri microfoni qualche mese fa l’exploit del Padova, affermando di non essere meravigliato dal percorso intrapreso a quelle latitudini: “So come fanno calcio, so che c’è una grande società e non mi meraviglio che abbiano vinto con due giornate di anticipo. La piazza – conclude Ginestra – meriterebbe di vincere un campionato ogni anno. Sono veramente felice, ma lo avevo previsto: sono stato un buon profeta e ne sono contento“.

FABRIZIO DE POLI

Fonte: Tutto C

E’ stato il direttore sportivo della rinascita del Padova dopo il fallimento del 2014 e la ripartenza dalla Serie D. Ed ora che vede i biancoscudati ritornare in Serie B non può che esserne felice. Parliamo di Fabrizio De Poli, ex dirigente che aveva vissuto sulla sua pelle un’altra promozione, quella appunto dai dilettanti alla Lega Pro, il quale ha dichiarato in esclusiva a TuttoC.com: “Credo sia una vittoria meritata visto che quasi per tutto il campionato il Padova è stato primo in classifica. Perciò hanno strameritato di vincere e sono stati bravissimi tutti quanti. Penso che sia una sorta di ritorno dovuto alla popolazione patavina. E’ giusto che il Padova abbia coronato un successo e sia ritornato in Serie B. Bravi. Veramente bravi tutti quanti. Io poi sono anche di origine padovana, oltre che essere un ex giocatore e dirigente biancoscudato: per questo penso che sia una gratificazione per tutti quanti i padovani. Vedere la città e la provincia che ritorna in Serie B è sicuramente entusiasmante. Siamo ripartiti nel 2014 dalla Serie D e in poco tempo è riuscita la scalata alla cadetteria: è stata una grande impresa“.

FABIO DI VENANZIO

Fonte: TuttoC

Fabio Di Venanzio. Queste le sue parole in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com.

Padova nuovamente in trionfo dopo la promozione in cadetteria del 2009. Che ricordi hai di quella festa?
“La promozione del 2009 me la ricordo perfettamente. Ricordo anche i minimi particolari. Fu un’esplosione di gioia pazzesca, ricordo che dentro lo spogliatoio, dopo che l’arbitro mi diede il doppio giallo, a fine primo tempo ero sotto la doccia fredda ancora vestito. Varricchio si avvicinò e mi disse: “Tranquillo Fabio gli rompiamo il c*** pure in 10”. E così fu”.

Di chi sono i meriti di questa promozione?
“I meriti della promozione sicuramente vanno divisi tra tutti i componenti della rosa, staff e addetti ai lavori. Quando si vince è così, perché avendo vinto quattro campionati è sempre l’unione a fare la differenza; complimenti”.

Cosa ha portato a questa squadra mister Bisoli?
“Bisoli secondo me ha portato quel carisma, quella grinta e quella voglia di vincere che in una piazza come Padova serve come il pane”.

I calciatori più in evidenza di questa cavalcata? E i giovani?
“Tra i giovani che mi hanno colpito, ma non sono io a dirlo bensì i numeri, sono Cisco e Marcandella. Spero che entrambi rimarranno biancoscudati. Poi giocatori come Trevisan servono sempre per vincere. Complimenti al presidente Bonetto. Mi auguro che non faccia le stesse cose successe dopo la nostra vittoria del campionato. Questa non è una polemica ma l’anno dopo successe il putiferio”.

STEFANO FIORE

Fonte: PianetaB

Esordi, Padova è stata la prima piazza in cui hai avuto un discreto minutaggio in Serie A. Che effetto ti fa vederla tornare nel calcio che conta? Credi che la Società abbia i mezzi per rimanerci a lungo?

“Mi auguro di sì, ma non conosco bene la proprietà. La stagione che hai citato per me fu molto particolare, perché feci la leva militare e quindi giocai meno di quanto avrei potuto, però mi è  rimasta dentro. La piazza è davvero calorosa e merita assolutamente palcoscenici di livello come la B. Dall’esterno sembra che ora il progetto sia serio e spero di cuore che sia così.”

ANDREA SONCIN

Fonte: Tutto C

Andrea Soncin. Queste le sue parole in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com.

Padova in Serie B. Te lo aspettavi?
“Il Padova ha comandato il campionato fin dall’inizio. Ha rispettato secondo me le previsioni iniziali”.

I meriti di chi sono?
“I meriti vanno divisi tra tutte le componenti. Dalla società che ha saputo programmare la rinascita dopo il fallimento, scegliendo un allenatore esperto e carismatico come Bisoli, ai giocatori che hanno risposto con prestazioni importanti e continue”.

Bisoli, quindi, ha fatto la differenza?
“Bisoli è stato il valore aggiunto, ha plasmato la squadra a sua immagine. Una squadra pratica che in ogni momento della partita sa cosa fare”.

I tuoi ricordi a Padova?
“C’era molto entusiasmo, era il primo anno in B dell’era Cestaro ed era stata costruita una rosa importante. Ci salvammo dopo un girone di ritorno complicato, nei playout a Trieste seguiti da un esodo di tifosi importante”.

FABRIZIO ROMONDINI

Fonte: Europa Calcio

Fabrizio Romondini, mediano classe 1977 che tra l’estate 2003 e luglio 2005 ha avuto le chiavi del centrocampo biancoscudato, prima sotto la guida di Ezio Glerean e successivamente sotto quella di Renzo Ulivieri. In entrambe le stagioni il Padova era nella vecchia Serie C1. Attualemente il calciatore milita tra le fila della Vigor Acquapendente, squadra del campionato di Promozione laziale. E’ uno dei pochi ad aver giocato in tutte le categorie, dalla Serie A alla stessa Promozione.

Romondini, ha seguito questo grande cammino del Padova?

Certo, la squadra è stata protagonista e padrona del campionato. Seguo sempre le mie ex squadre, soprattutto quelle in cui sono stato bene. Sono davvero molto contento per questa promozione, anche per il club, che per me è stato molto importante e che è molto rinomato“.

Cosa c’è da esaltare di più del lavoro di Bisoli?

L’allenatore ha sempre una percentuale importante in questi successi. E’ lui che dirige e manda avanti tutto e deve anche trasmettere una mentalità vincente. In questo Bisoli rispecchia la grinta e la voglia che aveva quando era ancora un giocatore. Questo è stato sicuramente un fattore in più“.

Pochi giorni fa il tecnico emiliano ha detto che la chiave di svolta è stato il derby vinto a Vicenza. E’ d’accordo?

Direi di sì, ci sono delle partite che sono una sorta di ultimatum in cui si decide una stagione. Quella è stata una gara molto particolare, anche per la situazione in cui era il Vicenza. Aver vinto al “Menti” ha dato sicuramente quella consapevolezza di potercela fare“.

Lei invece cosa conserva del suo biennio in biancoscudato?

Lì ho vissuto due stagioni da protagonista. Ricordo un eurogol in un derby col Cittadella, non fu una prodezza facile. Il primo anno avevo segnato ai granata sia all’andata che al ritorno. Sono rimasto affezionato ai tifosi del Padova, anche se quando sono andato via sono state dette delle cose che hanno creato attrito“.

In quegli anni il Padova cambiò molti giocatori. Sei rimasto in contatto con qualcuno di loro?

Con la maggior parte no, ma ogni tanto ci incontravamo in campo da avversari. Ho conservato un grande rapporto con Ottoni (l’ex vice allenatore, ndr), così come con Guidetti. Poi ogni tanto sento Antonioli, Zecchin e Bedin“.