Vigilia Virtus Verona-Padova, mister Mandorlini: “Settimana chiave? Mancano 11 partite, queste sono solo due, ma sono d’accordo con voi. Con la Virtus sarà una gara difficile, non hanno mai perso in casa, squadra difficile e scorbutica. Noi dobbiamo solo pensare a domani, solo a questa. Adesso è troppo presto per pensare al weekend. E’ una settimana importante, ma non decisiva. Out ci saranno Bifulco, Cissè, viene con noi Paponi e torna in gruppo Biancon, Hallfredsson è recuperato. E’ la prima volta che gioco al Gavagnin, anche se a Verona ci sono rimasto per molti anni, l’ho visto, ma non ci ho mai giocato. E’ un campo molto stretto, saranno aggressivi, noi abbiamo un modo di giocare e bisogna sempre passare da quello, dobbiamo avere la loro aggressività e aggiungerci la nostra tecnica. E’ un campo veramente ostico, va fatta una partita importante. Paponi? Verrà con noi, ma non sarà della partita, è stata una perdita importante per noi, quest’anno è una stagione così, bisogna convivere con questo infortunio, piano piano si reinserirà nella squadra. La diffida di Saber? Abbiamo diversi diffidati, anche Della Latta e Pelagatti, però sinceramente non dobbiamo essere condizionati, conta solo la partita di domani, senza condizionamenti. Matteo Mandorlini? Dopo due mesi è difficile, anche Biasci è rimasto fuori un bel po’, si è fatto trovare pronto nel finale di gara, è uno dei 6 centrocampisti a disposizione, magari uno spezzone lo farà. Biasci veniva da un mese e mezzo di Covid, si è dovuto adeguare a tante cose, ad un nuovo modo di giocare, è un bravissimo ragazzo, avrà il suo tempo quando verrà il suo tempo. La stanchezza? Ci son diversi tipi di stanchezze, c’è quella di campo e quella di testa, dobbiamo sempre fare la partita e chi fa gare di ripartenza fa meno fatica. Consumi e spendi di più, a volte in mezzo non avevamo cambi, adesso stiamo recuperando qualche giocatore, è un’opportunità importante, ma spendiamo sempre più degli altri. E’ il calcio di una volta che è tornato di moda, molte squadre approfittano degli spazi, rincorrere fai sempre meno fatica che correre, le squadre poi sono molto chiuse”.