Estratto da fonte: Pierpaolo Spettoli per Il Gazzettino


«Ho già parlato con il direttore Zamuner e con il presidente Bonetto: giocare ancora con il Padova è un grande motivo d’orgoglio e di soddisfazione». Parole inequivocabili quelle di Trevor Trevisan riguardo al suo rinnovo del contratto, per il quale è questione di giorni la fumata bianca. «Mancano solo le firme. Da parte mia c’è massima voglia e apertura anche perché è stata un’annata difficile e al tempo stesso bellissima. Già l’estate scorsa è stata una trattativa facile e veloce perché c’era la voglia da entrambe le parti di raggiungere l’accordo». Considerato che alle sue spalle ha già cinque anni e mezzo di biancoscudo sulla pelle e che è ormai padovano d’azione vivendo da tempo a Padova, immaginiamo che le piacerebbe chiudere qui la carriera. «A dicembre compirò trentacinque anni e sarebbe davvero bellissimo poter terminare la mia carriera con i biancoscudati. Dopo avere vinto quest’anno il campionato, l’auspicio che è d’ora in avanti il Padova possa militare solo in serie B e A». In occasione della mega festa promozione in piazza della Frutta il difensore è stato sommerso da applausi e riconoscimenti. «Sono stato particolarmente contento, anche perché tutti sappiamo che l’inizio è stato difficile, dato che il mio ritorno al Padova in estate è stato visto come un grande punto di domanda. Non dico che abbia voluto fare ricredere i tifosi, ma da parte mia c’è stata la volontà di dimostrare che potevo fare parte di questo gruppo. E a livello personale è stata una bella soddisfazione il riavvicinamento con i tifosi, che è la parte più bella per un giocatore». […] Il prossimo sarà il suo dodicesimo campionato tra i cadetti: della serie, è uno specialista della categoria. Cosa servirà in più l’anno prossimo per bene figurare? «Quando una squadra vince un campionato come abbiamo fatto noi, parte già da una base solida che è rappresentata dal gruppo. E averne uno come il nostro è tanta roba sul profilo umano e tecnico, per cui si parte con una marcia in più. Poi è chiaro che quando si alza l’asticella, si alzano anche ritmo e livello dei giocatori. Non dico che siamo una squadra perfetta, ma siamo un gruppo che anche nella categoria superiore può togliersi soddisfazioni perché i valori ci sono e l’abbiamo dimostrato quest’anno: un gruppo eccezionale che nelle difficoltà ne è sempre uscito da vincitore. Abbiamo tutti un grande entusiasmo e una grande voglia di fare bene, anche noi giocatori più vecchietti». […] Intanto, tra due sabato vi attende l’ultima partita sul campo del Lecce con la possibilità di conquistare anche la Supercoppa. «Una volta che vinci il campionato è inevitabile staccare la spina a livello mentale e fisico. Però con il Livorno si è visto che la squadra è scesa in campo tranquilla e per il solo piacere di giocare facendo benissimo, anche se il Livorno magari era cotto avendo sofferto in campionato fino all’ultimo. A Lecce troveremo una formazione che davanti al suo pubblico non vorrà sfigurare, ma ci teniamo a fare il massimo anche in questa gara con l’obiettivo di centrare la Supercoppa». […]