Aljosa Vasic nel post Padova-Viterbese:  “Sono felice, ho fatto 70 minuti e credo di aver risposto bene. Gioco dove mi chiede il mister e cerco di sfruttare nel migliore dei modi le possibilità che mi vengono concesse. In campo cerco di ascoltare i compagni, con Jelenic e Andelkovic ho legato tantissimo, parlano la stessa lingua e quindi c’è un rapporto speciale. Per me che sono cresciuto nel settore giovanile è una possibilità importante che mi riempie di orgoglio. Ho iniziato in 4° elementare, ho fatto 11 anni qui a Padova, con una parentesi al Cittadella nel 2014, sono due anni che sono aggregato alla prima squadra. La Viterbese sapevamo essere una buona squadra, per noi vincere è sempre importante. Il mio ruolo? Devi giocare semplice, io essendo mezzala capisco il ruolo e cerco di adattarmi al meglio. Nelle giovanili ho fatto anche la seconda punta, mi piace giocare tra le linee. Ho preso la patente questa estate, ora è molto più comodo, sono autonomo. La scuola è una parentesi che devo chiudere, faccio sistemi informativi e aziendali, questo è il mio ultimo anno. Sono nato qui, ho cittadinanza italiana, i miei genitori vengono dalla Bosnia, ma noi ci sentiamo serbi, la Serbia è la nazionale che sento mia, mi ha fatto piacere si sia qualificata ai Mondiali. Io ho cittadinanza sia italiana, che bosniaca, in caso anche quella serba”.