Pierpaolo Bisoli: “Non abbiamo fatto male, male, ma malino nel primo tempo. Poi ho visto la squadra molto meglio, l’ho corretta e diciamo che abbiamo fatto 50 minuti molto importanti, non è facile venire a giocare qui a Fano su un campo piccolo. Bravissimo Serena, è entrato benissimo Guidone. Un rimprovero che mi faccio è non aver messo subito Guidone, che è entrato molto bene e che forse potevo mettere prima. Zambataro è entrato bene e se migliora la fase difensiva può diventare molto importante per noi, purtroppo ho ritardato dieci minuti il suo ingresso in campo. C’era un altro rigore sacrosanto, nel secondo tempo ho rivisto il mio Padova, questo è un campo difficile in cui abbiamo regalato 45 minuti e può succedere. Non dev’esserci questa frenesia nell’attaccare quando si va in svantaggio. Chiudiamo questa prima fase del campionato con grande margine di miglioramento. La scoppola di Renate è colpa mia, a Teramo abbiamo sofferto tremendamente il sintetico, Gubbio è stata una partita a sé in cui la sconfitta è arrivata per un episodio. Chinellato mi sembra più fuori dal nostro progetto ed è normale visto che l’ho utilizzato poco. Oggi per 20 minuti ci siamo fatti sorprendere e ci è caduto il mondo addosso, questo non deve succedere”.

Eyob Zambataro: “Mi sono fatto trovare pronto, ho cercato di dare il massimo ed è andata bene sull’azione del rigore. La doppia finta? Mi sembrava di essere tornato ai vecchi tempi e di fare l’esterno alto. L’importante è aver portato a casa un punto, o meglio non essere tornati a casa a mani vuote. Non mi aspettavo di entrare, ma ci speravo e quel che è venuto è la dimostrazione che avevo davvero grande voglia. Cosa mi ha detto il mister? Di spingere e di mettere in mezzo più palloni possibili, ed uno è andato a buon fine. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ma abbiamo dato un segnale dimostrando di avere carattere anche se la partita si era messa su un binario sbagliato e siamo stati bravi a non mollare fino alla fine. Il mercato? La mia intenzione è quella di rimanere. Poi le scelte le fa la società e parlerò col mister e col mio procuratore, ma io voglio rimanere perché mi trovo bene: i compagni sono fantastici e la città è bellissima, quindi perché cambiare?”