Estratto Fonte: Francesco Cocchiglia per  IL MATTINO DI PADOVA


Un Padova più forte anche delle sirene della cadetteria. In tempo di mercato, le squadre di alta classifica rischiano sempre di vedersi privare degli elementi di maggior spicco, eppure stavolta il richiamo della categoria superiore non è stato sufficientemente convincente. Michele Russo, difensore-goleador dei biancoscudati, avrebbe potuto entrare nell’affare che ha portato a Padova De Cenco, finendo al Trapani con il percorso inverso all’attaccante, ma ha declinato l’offerta in nome del progetto biancoscudato. «La mia priorità è sempre stata il Padova», spiega il difensore arrivato dall’Entella. «Di comune accordo con la società abbiamo deciso che era un’ipotesi da non prendere in considerazione: quello biancoscudato è un progetto a cui teniamo tutti, me compreso, e lo voglio portare avanti con forza». Quindi meglio la Lega Pro a Padova che la Serie B a Trapani? «Sicuramente. Poi, in questo momento della stagione, per come stanno andando le cose, e per come questa squadra è cresciuta e si è evoluta nel tempo, ho creduto più giusto continuare a crescere qui. Sia io che la società abbiamo deciso che era la scelta migliore, e l’abbiamo presa insieme».

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«La crescita che abbiamo avuto in fase difensiva credo sia un aspetto molto positivo: c’è chi gioca di più, chi meno, ma chi subentra e riesce comunque a dare il suo contributo. Nelle ultime gare noi centrali abbiamo un po’ “girato”, e la sana competizione che c’è tra i quattro di difesa è la molla che può permetterci di portare avanti la crescita di cui siamo stati protagonisti. Io a Bergamo ero fuori, spero di tornare in campo già a Forlì, ma l’importante, nonostante i cambi, è che da quattro partite non prendiamo gol». Un bel test domani con il Verona, e i suoi tre attaccanti. «Un test molto importante per noi, innanzitutto per cercare di ritrovare la gamba che avevamo a dicembre, dal momento che fisicamente eravamo davvero pimpanti. Poi ci sarà una vetrina di pubblico importante: quando all’Euganeo viene il Verona credo che faccia sempre un certo effetto, e anche per questo ce la metteremo tutta. Gli attaccanti gialloblù, tipo Pazzini, hanno talmente tanta qualità…». E se più avanti Brevi passasse al 4-3-1-2, per voi cosa cambierebbe? «Non credo sarebbe un problema, i meccanismi di una difesa a quattro solitamente non hanno bisogno di grande lavoro per cementarsi. Statisticamente è con la difesa a tre che il modulo è meno usuale. E infatti, quando nelle ultime gare è capitato che a match in corsa ci mettessimo dietro a quattro, spesso siamo diventati ancora più solidi: a livello di squadra, quel modulo potrebbe anche darci una marcia in più».