Estratto Fonte: Francesco Cocchiglia per Mattino di Padova

Tre delle ultime cinque gare le ha vissute in panchina, un po’ a sorpresa e un po’ in ossequio al turnover nel pieno delle semifinali di Coppa Italia. Ma Michele Russo, il secondo cannoniere del Padova e il difensore più prolifico della Lega Pro con 7 reti, domenica il suo posto se lo riprenderà, eccome. Anzi, contro il Bassano gli verranno richieste responsabilità ancora maggiori: infatti sarà lui, al centro della difesa, a sostituire lo squalificato Emerson, l’unico biancoscudato che, sino a Modena, aveva disputato tutte le 30 gare stagionali andate in scena. «Chiunque è stato chiamato a dire la sua è riuscito sempre dimostrare il proprio valore sinora», le parole del difensore. «Anche in Coppa abbiamo sempre dato una risposta importante quanto alla compattezza in campo del gruppo. L’anno scorso mi è capitato spesso di giocare nel mezzo dei tre difensori, è un ruolo che conosco, sebbene pure Cappelletti e Sbraga abbiano le qualità per poterlo ricoprire. Emerson per noi è un punto di riferimento importante, ma tutti abbiamo qualità per poterlo sostituire».

Ultimamente è stato un po’ sacrificato. Ha “rosicato” per quelle panchine? «Non più di tanto, anche se ovviamente preferirei sempre giocare qualche gara in più. Ma domenica abbiamo vinto, anche se ho disputato solo l’ultimo quarto d’ora, e a me va bene così». Dal campo come ha visto il parapiglia finale, costato tre giornate a Madonna? «Quando ho saputo della squalifica, pensavo ad uno scherzo. Nicola ha esultato scaricando la tensione della gara, ma non ha minacciato nessuno, né tantomeno provocato qualche avversario. Il Modena ha creato il polverone perché l’ha fatto vicino alla loro panchina, ma si è ritrovato lì per forza, giocando su quella fascia, e di certo non ci è andato di proposito». Oltre ad Emerson e Madonna, mancherà anche Neto: tre assenze che possono pesare psicologicamente? «Non credo ci sia un rischio del genere. Il Padova ha diversi leader all’interno degli undici titolari, giocatori che possono aiutare a portare a casa un risultato positivo. Il loro apporto è fondamentale e di spessore, ma ce ne sono altri. Mi ci metto anch’io, magari per l’esperienza che ho: spero di sostituire Emerson egregiamente».

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