Fonte: Francesco Cocchiglia per  IL MATTINO DI PADOVA


 

Il nuovo Padova prende forma (anche) a tavola. Per la prima volta dall’inizio del ritiro, ieri i giocatori hanno goduto di una piena giornata di riposo, utilizzata per smaltire i forti carichi di lavoro imposti da Brevi ma soprattutto per fare gruppo. Anche perché è questo l’input che ha dato la società: compattare la squadra e creare un clima sereno senza qualche malumore percepito la scorsa stagione. E così la prima “riunione” di gruppo è andata in scena ieri a pranzo in una malga sopra Mezzano, dove tutti i giocatori sono stati portati dai magazzinieri e lasciati liberi dallo staff tecnico, che a sua volta si è goduto una scampagnata. Ha pranzato con allenatore e collaboratori anche il direttore generale Giorgio Zamuner, che dopo una corsa in bicicletta per i sentieri di Mezzano è tornato in città per riprendere i fili del mercato.

«L’impatto che ho avuto dalla prima settimana di ritiro è stato più che positivo», ha commentato il d.g. biancoscudato. «La squadra ha lavorato tantissimo e il gruppo mi sembra molto motivato. I giocatori si stanno compattando e questo è un aspetto che m’interessa molto». La serenità del gruppo viene prima anche di alcune logiche di mercato. Con un Padova fatto all’80%, Zamuner vuole ponderare molto bene i prossimi acquisti di peso, per evitare anche di minare certi equilibri. Come, ad esempio, in attacco: «Non sarà una scelta facile, perché sto cercando un giocatore che ci dia qualità ma che cerchi di giocarsela con i due attaccanti di spessore che abbiamo. Siccome stiamo creando un gruppo sano, vogliamo inserire un profilo che ragioni come gli altri giocatori in rosa». In parole povere, chi arriverà dovrà accettare di partire inizialmente alle spalle di Neto e Altinier, per giocarsi il posto. Discorso diverso per la difesa.

Zamuner conta di chiudere a breve, ma non si dà una scadenza. «Cerchiamo un giocatore dinamico, che possa aggiungere qualità. Stiamo valutando Cappelletti ed è un profilo che ci piace. Marzorati? Non vuole scendere di categoria». Per il centrocampo è tutto in stand by, sino alla cessione di uno tra Ilari e Giandonato. Il Padova ha già bloccato Mandorlini, che tra oggi e domani rescinderà il contratto con il Pordenone. Oggi la squadra tornerà ad allenarsi con una doppia seduta, in vista dell’amichevole di domani alle 17 contro la Lazio ad Auronzo. «Sarà un bel test che affrontiamo con la giusta serenità», ha concluso Zamuer. «Se domenica si è esaltata la fase offensiva, contro la Lazio metteremo a prova quella difensiva. Gambe e testa saranno pesanti, ma i giocatori sono molto motivati».

 


Fonte: Pierpaolo Spettoli per Il Gazzettino

«Vedo davvero bene i ragazzi, è un inizio che fa ben sperare per creare un gruppo solido, sano, voglioso e determinato». È passata appena una settimana dall’avvio della preparazione, e le prime sensazioni di Giorgio Zamuner propendono decisamente all’insegna dell’ottimismo. Anche riguardo a Oscar Brevi, che si è calato nella parte con lo spirito migliore. «L’approccio è più che positivo. Abbiamo effettuato una settimana di lavoro molto impegnativa e il gruppo ha risposto al meglio. Sono tutti ragazzi volenterosi e sanno di avere davanti una stagione importante. Brevi? Lo conosco molto bene, mi ha confermato quello che pensavo sul suo conto. È una persona di grande carisma e sa ottenere subito rispetto dal gruppo. Non ha ancora affrontato in maniera decisa l’aspetto tattico visto che l’amichevole di domenica aveva il sapore dell’allenamento, anche se si è vista qualche giocata provata in settimana. Da oggi comincerà a dare qualche indicazione in più in tale senso, ma in questo momento sono soddisfatto dato che abbiamo una squadra tecnica, fisica e abbastanza omogenea».

Naturalmente non mancherà qualche altro innesto. «L’impianto di base a grandi linee è a posto. Prenderemo comunque un difensore centrale che possa giocarsi il posto da titolare; a centrocampo credo che dovrebbe essere questione di qualche giorno per Mandorlini che è un giocatore forte in possesso di caratteristiche che ci mancano. In attacco dobbiamo trovare un paio di giocatori di categoria che oltre ad avere capacità tecniche importanti, abbiano anche l’atteggiamento giusto considerato che possiamo contare già su Neto Pereira e Altinier: uno strutturato fisicamente che sappia fare reparto all’occorrenza, l’altro una seconda punta rapida e abile nell’uno contro uno. Sia per il difensore e sia per l’attaccante comunque non ho fretta». Passando alle questioni strettamente personali, è passato più di un mese dalla sua investitura ufficiale come direttore generale con delega per l’area tecnica. «Mi trovo bene, per carattere sono una persona che va abbastanza d’accordo con tutti. Con la proprietà ho un buon rapporto, in sede si lavora bene e mi sembra che al momento i tifosi siano contenti».

«L’impatto è senz’altro positivo, poi Padova è una piazza che già conoscevo e quindi non è stata una sorpresa per me. È una Lega Pro per modo di dire, poi sappiamo che ci saranno anche i momenti difficili e servirà grande compattezza di tutto l’ambiente per superarli». In attesa di conoscere la composizione dei gironi, quali avversari si sono maggiormente rinforzati? «Sulla carta Venezia e Parma sono quelle che hanno fatto di più prendendo giocatori forti. Ma si stanno muovendo bene anche Cremonese, Alessandria e Reggiana. A prescindere da come saranno distribuite le squadre, ce ne saranno almeno quattro-cinque competitive nel nostro girone. Tra queste includo anche il Bassano che nelle ultime tre stagioni è stato sempre al vertice e ha mantenuto l’ossatura della squadra». E dove colloca i biancoscudati in un’ipotetica griglia di partenza? «Sulla carta partiamo magari un po’ dietro, però ci siamo anche noi. Padova è una realtà ambiziosa e la proprietà sta mettendo a disposizione le risorse per allestire una squadra competitiva. Sono convinto che stiamo costruendo un Padova forte».