Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO
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Giacomo Bindi, è uno dei pochi superstiti della passata stagione. Se l’aspettava una mezza rivoluzione nella rosa? «Spesso le squadre cambiano da un anno all’altro. Ci sono due posti in meno nella lista degli over, qualcuno ha trovato una situazione migliore. Poi quando cambi allenatore è difficile che rimangano tutti. Siamo comunque in cinque-sei dell’anno scorso, ed è già un buon punto di partenza. La società ha fatto un ottimo lavoro allestendo una formazione per vincere il campionato». Lei è rimasto pur avendo il contratto in scadenza. «Ho rinunciato a diverse proposte stimolanti, ma mi sono voluto rimettere in gioco al Padova. Dopo Catanzaro, questa è la seconda volta in carriera che mi fermo per due anni di fila nella stessa società, e l’ho fatto perché penso solo a fare bene con i biancoscudati». Altri suoi ex colleghi come Dettori e Altinier hanno badato invece al contratto preferendo altre strade. «Mi è dispiaciuto molto per la loro partenza, soprattutto per il rapporto di amicizia che avevamo. Oltre ai risultati sul campo, per me conta il gruppo. Quando sei in un contesto di persone con le quali ti trovi a tuo agio, è un dispiacere lasciarle. Anche se in carriera mi sono abituato ai saluti avendo cambiato molte squadre». Non manca un flash su Bisoli. «Ha già capito la realtà di Padova, è la persona che può riaccendere anche l’entusiasmo dei tifosi».
Estratto Fonte: Francesco Cocchiglia Il MATTINO
Lo scontro tra Lega Pro e Aic è totale. Da un lato l’organismo che organizza il campionato di Serie C, dall’altro il sindacato dei calciatori: pietra dello scandalo le nuove normative introdotte in vista dell’imminente inizio del torneo, dalla riduzione a 14 dei giocatori “over” concessi ad ogni club, ai ripescaggi “onerosi”, fino allo slittamento dei termini per il pagamento degli stipendi.
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Siamo ormai al muro contro muro, e lo sciopero dei giocatori può diventare realtà lunedì, in occasione dell’assemblea dell’Aic convocata a Milano. «Una decisione giusta, il Padova voterà a favore», le parole di Giacomo Bindi, chiamato a rappresentare i propri compagni in quella sede. «Il movimento ha intrapreso questa agitazione per far sì che venga ascoltata anche la nostra volontà, visto che siamo i principali attori di questo sport. Dai ripescaggi che non favoriscono le società retrocesse, nonostante siano sempre state virtuose, alla diminuzione degli “over” nelle rose, alle scadenze per i pagamenti spostate sempre più in avanti nel tempo: sono aspetti che creano problemi a tutto il sistema, per questo vogliamo fermare il campionato». Qual è, tra tutte queste, la battaglia che vi sta più a cuore? «La cosa che più ci preoccupa è che queste regole vengano stravolte ogni anno, a campionato ormai imminente. Chiediamo l’introduzione di un sistema normativo che possa essere sfruttato per un triennio o un quinquennio, così che le società possano programmare il futuro. La riduzione a 14 “over” non è di per sé un problema insormontabile, ma non possiamo accettare che magari, tra un anno, si scenda ancora senza alcun preavviso: è per questo che i giocatori di alcune squadre più piccole, in cui gli “over” sono molti di meno, voteranno comunque a favore».
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E per il Padova, che alla terza osserverà il turno di riposo, sarebbe un ulteriore problema.«Personalmente credo di no, l’unica cosa che ne risentirebbe è la nostra voglia di metterci in mostra e di iniziare questo campionato». Il giudizio su Bisoli? «Molto positivo, mi piacciono le persone che parlano chiaro. Bisoli sin dal primo giorno di ritiro ci ha detto che è venuto qui per vincere. Ce lo ripete tutti i giorni, e questo suo atteggiamento mi piace assai».