Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO
«Non mi risulta che ci siano state cariche delle forze dell’ordine. C’è stata un’azione per frapporsi tra le due opposte fazioni di tifosi e l’unico contuso è nelle nostre fila». È il portavoce della questura di Mantova, dottoressa Gianna Adami, a tornare sui momenti di tensione vissuti domenica fuori dallo stadio Martelli prima della partita e immortalati anche da un video pubblicato sul sito dell’emittente televisiva Tv7 Triveneta. Immagini riprese proprio nelle vicinanze di uno dei pullman padovani che era parcheggiato nel settore apposito, e dalle quali si può notare un indietreggiamento di un nutrito gruppo di tifosi biancoscudati a fronte dell’avanzata delle forze dell’ordine. «I padovani – continua la portavoce della questura virgiliana – stavano scendendo dal loro pullman ed è arrivato un gruppetto di tifosi del Mantova che ha lanciato delle bottiglie. L’episodio non è stato sottovalutato, si tratta di intemperanze sulle quali al momento è in corso un’attività informativa e investigativa. I nostri uomini della Digos insieme a quelli di Padova stanno lavorando per identificare se c’è qualche responsabilità e se sarà eventualmente sanzionabile con Daspo o altro. Al momento un tifoso è stato identificato, e non è del Mantova». Nel gruppo degli ultras di casa sembra che ci fosse anche qualche supporter del Brescia. «Quando il Mantova gioca in casa quasi sempre ci sono tifoserie affiliate, tra le quali quella del Brescia e di altre squadre gemellate».
Sul Gazzettino di ieri l’amministratore delegato Roberto Bonetto ha espresso la sua solidarietà e vicinanza ai tifosi del Padova per l’aggressione subìta (a questo link), dicendosi tra l’altro perplesso del come mai le forze dell’ordine non siano intervenute anche nei confronti degli autori dell’agguato. «Analoghe lamentele, ma in senso opposto, ci sono state fatte dai tifosi del Mantova», sottolinea la dottoressa Adami. Al riguardo, Bonetto è tornato ieri sull’argomento: «A nome della società posso dire che la gestione dei flussi della tifoseria poteva essere fatta meglio e con maggiore attenzione da parte della questura di Mantova. I nostri tifosi stavano tranquillamente mangiando e bevendo, non si può portare i pullman dei tifosi ospiti vicino a una potenziale sede degli ultras di casa. Da lì poi è partito l’attacco e il lancio di oggetti, con la polizia che si è messa in mezzo a fare da cordone. Dopo avere vagliato la cosa – aggiunge l’amministratore delegato del Padova – continuo a sostenere che non sono stati i nostri tifosi a comportarsi male: quando c’è stato da dire a loro qualcosa, come società abbiamo preso sempre posizione. Ma domenica si sono comportati in modo corretto».