Presentazione Nahuel Valentini al Calcio Padova via zoom:

Vengo qui spinto dalla voglia di fare bene, è una piazza storica e sono veramente contento. Il direttore mi ha chiamato in vacanza a fine campionato, voleva capire le mie intenzioni, io già ci stavo pensando, mi ha risentito e abbiamo chiuso velocemente. Mi volevo mettere in gioco, volevo una piazza con ambizioni. La rescissione con l’Ascoli? Son successe un po’ di cose, c’era la possibilità anche di restare, l’allenatore (Dionigi) con cui abbiamo raggiunto miracolosamente la salvezza è andato via, da li anche la mia situazione è cambiata. Quando l’Ascoli mi ha offerto un contratto, avevo già scelto Padova, ero già convinto a venire qui. Qualche altra opportunità l’ho avuta, ma ho avuto ex compagni che hanno giocato qui come Pulzetti e Ceccaroni, mi hanno parlato bene di qui. A Padova ho sentito che mi volevano fortemente, è una cosa più importante del resto e voglio ripagare questa fiducia. Nahuel? E’ un nome che significa “tigre” nelle tribù aborigene, non è un nome molto comune. Il cognome invece è originario delle Marche, Macerata. Ruolo? Sono difensore centrale, ho giocato quasi sempre a sinistra, anche se sono destro. Importante sarà fare gruppo, è la cosa più importante che giocare o meno, è questa la linea da seguire. Ci sono bravi difensori che hanno lavorato tanto insieme. Io voglio portare il mio contributo, con lavoro e umiltà. Col mister abbiamo parlato un po’, vuole la pressione, vuole il gioco, stiamo lavorando sui movimenti, piano piano sto cercando di assimilare i concetti. I favoriti? Bisogna dimostrarlo, senno sono solo parole e non si arriva a niente. E’ dura, ma è il lavoro la cosa più importante, stiamo lavorando duro su tanti punti. Non ho fatto mai la C, ma credo sia dura come la B, ogni partita è una lotta, la differenza sta proprio in quello che fai a livello di tattica e gioco. Sono qui con mia moglie, che è italiana, ci siamo conosciuti a Livorno il primo anno che ero in Italia. Non ho figli, son sposato da tre anni, mia moglie ha 25 anni, è dietista, a me piace suonare la chitarra e cantare ogni tanto. Prima di venire a Padova mi allenavo con un mio amico, preparatore di rugby, Un difensore a cui mi ispiro? Mi piace tanto trarre ispirazione da tutti, ma mi ispiro agli uomini “veri”, mi piace tantissimo Zanetti. Ci ho giocato contro a Livorno, ma non l’ho mai conosciuto”.