Presentazione di Luca Castiglia, arrivato in prestito dalla Salernitana: “Ho voluto venire qua da subito, abbiamo purtroppo avuto qualche problema con la Salernitana, ma ringrazio il Padova che mi ha voluto fortemente e sono felicissimo di esserci. Padova è una piazza importante, una maglia gloriosa, oltre che una squadra ambiziosa, mi hanno voluto fortemente e mi han fatto sentire importante. Io nel calcio ho 3 grandi fratelli, due di essi sono Germano e Ronaldo, è straordinario poter giocare ancora con loro! Sono una mezzala che può giocare sia a destra che a sinistra, mi piace inserirmi, spero di fare gol anche quest’anno. Ne ho fatto uno col Vicenza in un derby contro il Padova, devo farmi perdonare. Il gruppo? Mi è sembrato solido e unito, composto da brave persone, il Mister mi ha dato un’impressione positiva, sono avvantaggiato perchè ho fatto il ritiro con Mister Ventura. Cosa mi ha detto? Penso si siano sentiti con Sullo, io avevo già idea di cambiare aria da Salerno, Mister Ventura mi ha fatto l’in bocca al lupo. Due anni fa? Si era creata una sintonia importante con il mister della Pro Vercelli, provavo un amore sconfinato per Mister Grassadonia, gli ho dato tutto quello che avevo e ho realizzato 9 gol, alcuni di testa, alcuni di inserimento; in quel modulo giocavo molto avanzato, purtroppo la squadra non si è salvata, ma quei gol me li porto dentro. Sono stato fortunato nella mia carriera, ho avuto Sarri, ho avuto Ranieri, un pezzettino Ventura, Colantuono… ma Grassadonia per me è stato il top, con lui ho avuto grande feeling, e tra l’altro gioca un po’ come Sullo e come Ventura. La squadra? Gli ultimi 6 mesi dell’anno scorso li ho fatti a Terni, doveva essere una corazzata, invece ci siamo salvati alla penultima giornata, rischiando che si aprissero scenari tragici; anche se la squadra ha grandi nomi, deve affrontare ogni partita al massimo della concentrazione, senza prefissarsi grossi obbiettivi, non si può mai sapere come va a finire. Il modulo 3-5-2? E’ un modulo a me congeniale. Il mio passato alla Juve? Sono juventino e a 18 anni mi sono ritrovato ad allenarmi con Buffon, Nedved, Del Piero, grazie a Ranieri ho esordito prima in campionato e poi in Champions. Ho raggiunto l’apice del bambino sognatore, purtroppo non basta per la carriera, ma è stata una grande soddisfazione”.