Fiorentina-Padova il giorno dopo, Claudio Santini: “E’ un periodo storico particolare, in cui è capitata questa partita. Ci hanno rifatto i tamponi, alcuni risultati sono arrivati dopo il fischio d’inizio, quindi siam stati costretti a guardare i compagni giocare dal garage del Franchi, siamo entrati verso il 25° del 1° tempo, cercando poi di dare il nostro contributo, il risultato non è venuto ma la prestazione si. Una giornata da incubo? C’era un po’ di paura di essere contagiati, con la squadra siamo a stretto contatto tutto il giorno, quando esce un possibile positivo inizia a ripensare a tutto, a tutta la giornata, un po’ di energie mentali ce le ha portate via, il primo tempo eravamo rallentati. Il primo tempo lo abbiamo visto e vissuto poco, non ho ben chiara nemmeno la situazione in campo, però quello fatto nel secondo tempo è stato positivo, non abbiamo dato l’impressione di essere due categorie sotto, peccato non aver pareggiato, ma siamo soddisfatti di quanto fatto. Lo stato d’animo dei “positivi”? Stanno bene, la vivono serenamente, sono asintomatici, speriamo che non siano nemmeno positivi domani, i tamponi di oggi li davano negativi. Il mio gol alla Fiorentina? Messaggi ne sono arrivati tantissimi, da gente che conosco e gente che non conoscevo, è stato un segno di stima importante, è stata un’emozione che non riesco a descrivere, se fosse stata a porte aperte sarebbe stata ancora più bella, segnare dove ha segnato Batistuta, visto che ho iniziato a giocare a calcio guardando giocare lui, è il massimo. A Firenze ho fatto tutte le giovanili, non mi è stata data l’opportunità perché erano anni in cui il settore giovanile viola era uno dei migliori d’Italia, ho giocato con compagni fortissimi che hanno fatto percorsi importanti, sono orgoglioso del cammino che ho fatto, forse con un po’ di fiducia in più, avrei potuto esordire… ma va benissimo anche così. Di certo che adoro Firenze come città. Lunedì a Cesena? Ci aspettiamo come ogni partita di campionato una gara tosta, difficile. Il campionato è dettato spesso dagli episodi, ora siamo riusciti a portarli dalla nostra parte, stiamo vivendo un momento positivo, ora cerchiamo di proseguire su questa strada, siamo una squadra forte, giochiamo tutte le partite per il bottino pieno. Tanta concorrenza in attacco? La concorrenza è sempre una cosa positiva, stiamo bene insieme, siamo un gruppo affiatato, quando si scende in campo bisogna dare il massimo, io sono soddisfatto delle prestazioni che sto facendo e credo di aver dato il mio contributo, spero di essere chiamato in causa sempre più spesso. Gli insulti ad Arezzo? Non ho mai avuto un bel rapporto con quella piazza, è una piazza calda, non ricordo nemmeno da dove è iniziata, forse giocare a Siena ha inasprito ulteriormente questa diatriba, ma quando gioco in questi stadi dove mi insultano, mi danno una carica incredibile. Dedica? Alla mia famiglia che mi è sempre stata vicina. Che ne penso della Fiorentina? La partita di ieri ho visto che dopo il 2-1 qualcosa nella loro mente si è bloccato, è una squadra con qualità importanti, con giocatori forti, ma dopo aver subito il gol si è trovata spiazzata, è una cosa che ci sta, da calciatore la capisco, a volte mentalmente è più difficile giocare con squadre di categoria inferiore che con diretti pretendenti. L’allenatore che più ti ha consacrato prima/seconda punta? Giovanni Maneschi, mi ha dato la possibilità di dare sfogo alle mie caratteristiche, a lui devo tanto e lo ringrazierò sempre, un grande allenatore e persona”.