Estratto Fonte: Andrea Miola per Il Gazzettino


Per un paio di stagioni hanno formato a Udine una delle coppie di mediani più attrezzate della serie A e domani, a distanza di una quindicina di anni, i due si ritroveranno per la prima volta da avversari, sia pure in vesti differenti. Il derby all’Euganeo contro il Pordenone vedrà così in scena la personale sfida tra Fabio Rossitto, approdato sulla panchina dei friulani e Giampiero Pinzi, dieci anni più giovane e nessuna intenzione di appendere le scarpe al chiodo. Il ruolo in campo e i precedenti in bianconero non sono gli unici elementi in comune. Entrambi si sono stabiliti definitivamente a Udine, e non solo. «Fino a un paio di mesi fa, quando giocavamo di sabato e lui ancora non era stato chiamato a Pordenone – racconta Pinzi – ci si ritrovava le domeniche al campo perché entrambi abbiamo un figlio che gioca nella locale under 15. Rossitto è una grande persona e come giocatore lo consideravo un esempio: sempre sul pezzo, bravo a leggere le situazioni in campo e tatticamente intelligente». […] Ma quale è il vero punto di forza del Padova? «La voglia di uscire da questa categoria in cui, non voglio peccare di presunzione, c’è poco del calcio professionistico. La serie C è qualcosa di diverso, duro e tosto che non compete a una piazza come questa che merita ben altri palcoscenici. Siamo avanti, ma manca lo sprint finale e c’è ancora tanto da fare». Niente conto alla rovescia, insomma: «Il destino è nelle nostre mani e abbiamo la fortuna di dovere contare solo su noi stessi. Non vedo il rischio di cali di tensione, perché siamo un gruppo di gente umile, con l’allenatore che ci tiene sempre sul pezzo e ci fa dare il massimo. L’insidia, semmai, è un altra». Ovvero? «Quando intravedi il traguardo, vorresti raggiungerlo prima possibile e invece c’è da restare calmi e fare un passo per volta, consapevoli di essere i più forti. Io sono arrivato dopo il ko all’esordio col Renate, c’era un po’ di passione e il derby con il Vicenza già sembrava potesse diventare la sfida spartiacque della stagione. Già l’attuale situazione, dunque, è un successo, anche se nulla si è ancora fatto». […]