Estratto Fonte: Andrea Miola per Gazzettino


Quello di sabato pomeriggio all’Euganeo contro il Teramo si preannuncia per il Padova un impegno tutt’altro che morbido, di fronte a un avversario reduce da un pesante rovescio casalingo, assetato di punti salvezza e tradizionalmente indigesto per i colori biancoscudati. […] Un altro dispiacere nella prima sfida tra le due squadre giocata il 19 ottobre 1980, sempre in C2, decisa da un gol a tempo scaduto di D’Agostino. Tra gli undici in campo per il Padova in quella gara c’era pure Giuseppe Pillon, poi tornato in biancoscudato in due momenti diversi nelle vesti di allenatore. «Siamo molto indietro nel tempo per cui di quel periodo l’immagine costante e immemorabile che mi resta maggiormente impressa riguarda, più che le singole gare, la muraglia umana dell’Appiani, con ventimila persone allo stadio e una sinergia tra tifosi e squadra che faceva la differenza e ti metteva in condizione di dare il doppio. Poi ricordo un inizio di campionato un po’ difficile che portò infatti all’esonero di Mammi. Al suo posto arrivò Caciagli e vincemmo il campionato». Un risultato che, una categoria più in alto, potrebbe ripetersi quest’anno. «Il Padova è in assoluto la squadra più forte del campionato e sta vincendo a man bassa; la società ha fatto le cose per bene, sbagliando poco o niente, e in questi casi il risultato viene di conseguenza. Ci sono i giocatori giusti, gente importante e di esperienza che si è subito calata nella realtà padovana, e in panchina Bisoli è una garanzia, basta guardare quello che ha fatto in passato. A parte un po’ la Reggiana, poi, mancano avversarie con un’analoga continuità». […] Ai colori biancoscudati Pillon resta sempre molto legato. «Avevo lasciato un bel ricordo da giocatore, meno da allenatore (esonerato nel torneo di B 1997-98, ndr) e dunque due anni fa ero tornato i corsa per farmi rivalutare su questo fronte. Anche se alla fine le strade si sono divise, cosa che fa parte del calcio, a maggiore motivo quando cambia il direttore generale, credo di avere raggiunto l’obiettivo, sfiorando i play off, allora riservati alle prime quattro, e marciando alla media di due punti a partita che fa vincere i campionati». L’attuale Padova (2,04) lo conferma.