Fonte: Andrea Miola per IL GAZZETTINO


(…) Mantova, sfida rimasta nel cuore a Nicola Petrilli, autore all’andata della sua prima doppietta da professionista, ma reduce da un errore dal dischetto sabato scorso con il Renate. «E pensare – racconta – che quella domenica si preannunciava triste dato che ero partito dalla panchina, ma poi la voglia di dimostrare che in campo ci potevo stare ha superato ogni cosa e ne è uscita una delle giornate più belle della mia carriera». E pure il suo primo gol – tiro da posizione decentrata dopo avere saltato tre giocatori e il portiere – è al numero uno della sua personale classifica: «Reti del genere capitano una volta nella vita».

C’è sempre una luce in fondo al tunnel, insomma, e così Petrilli spera di cancellare prima possibile a modo suo la delusione per quel rigore parato. «Ancora oggi – conferma – faccio fatica a buttarla giù, anche perché qualcuno si è divertito a gettare fango su di me; credo invece di avere fatto una buona gara e ho sempre dato tanto». Il penalty? «Rivedendolo, è stato bravo il portiere perché avevo calciato forte e tenuto bassa la palla. Sulla sua respinta, poi, ho colpito a botta sicura e l’ho preso in faccia». Poco prima i compagni gli avevano dato il via libera per batterlo: «Con Neto Pereira ci scherzavo su tempo fa, chiedendogli di lasciarmelo per aumentare il mio bottino. In quel momento gli ho fatto un cenno e lui mi ha dato l’ok, come Altinier. Hanno fatto un grande gesto ormai raro nel calcio». L’ultimo exploit a Piacenza il 23 gennaio quando a tempo scaduto, su assist di Cunico, ha permesso al Padova di pareggiare: «Il gol mi manca e regala carica e forza per affrontare diversamente la settimana. Vuol dire che segnerò su azione, ma come viene, viene».

In generale i biancoscudati sembrano avere i maggiori margini proprio in fase realizzativa: «Noi esterni diamo molto fisicamente in fase difensiva e non sempre possiamo essere determinanti davanti, ma non mi attacco a queste cose, anche perché i risultati stanno arrivando e va bene lavorare sulla compattezza. Non vedo grandi lacune, ci siamo misurati con squadre di vertice, creando occasioni e segnando due gol al Feralpi». Crede ancora ai play off? «Ci credevo pure quando eravamo a otto punti, ma le squadre sopra sono tante e quindi non dobbiamo solo vincere noi. Raggiungiamo la salvezza e poi avremo la mente libera e un atteggiamento più sbarazzino». Traguardo virtualmente raggiungibile già a Mantova: «Sarebbe meglio fare bottino pieno per staccare le squadre alle nostre spalle e dire che ci siamo a chi ci precede». Assente il solo Corti, indisponibile con i lombardi, ieri si sono regolarmente allenati Favalli, Cunico, ormai vicino al rientro, e Petkovic.