Fonte: Francesco Cocchiglia per IL MATTINO DI PADOVA


Altro che polveri bagnate! Nel Padova delle ultime settimane sono state le ali a finire sott’acqua: da tre domeniche nessuno degli attaccanti “titolari” va a bersaglio, nelle ultime due settimane sono arrivati due “0” alla voce dei gol segnati (era successo solo una volta, tra Pavia e Pordenone, in tutto il girone d’andata), e soprattutto dagli esterni non arrivano più i rifornimenti necessari a Neto Pereira ed Altinier. A due giorni dal match dell’Euganeo con il Renate, Pillon studia come permettere alle due ali biancoscudate di spiccare il volo. Nicola Petrilli si è inceppato dopo la rete siglata a Piacenza, mentre Marco Ilari, che pure contro il Cittadella ha avuto un paio di buone opportunità a portasta di… piede, è ancora alla ricerca del primo centro stagionale. «Questa rete non vuole arrivare», allarga il giocatore romano. «Devo dire la verità, io cerco di non pensarci più di tanto, non voglio stare a rimuginare troppo, con il rischio di farmi passare le occasioni sotto il naso. Spero che questo benedetto gol arrivi il prima possibile, ormai anche un tiro svirgolato andrebbe bene». Ilari lo ammette: sulle corsie laterali qualcosa da rivedere c’è, eccome. «Bisogna fare qualcosa in più, il nostro schema di gioco presuppone un lavoro importante sulle fasce: sia da una parte che dall’altra dobbiamo essere più determinati e più determinanti. Ora come ora in attacco facciamo fatica a trovare soluzioni: dietro stiamo facendo bene, invece davanti non basta ancora. Vuol dire che dobbiamo applicarci di più, cercare nuove idee e nuove soluzioni». Un aspetto che Pillon ha approfondito direttamente con Petrilli, martedì scorso: «Guardavamo il video del derby e ci chiedevamo la stessa cosa: ci sono stati due-tre cross di Neto Pereira sui quali non siamo arrivati sul secondo palo. Può essere dovuto al fatto che, lavorando tanto anche in fase difensiva, a volte giungiamo stanchi o in ritardo sul ribaltamento dell’azione. Con il 4-2-3-1 di Parlato lavoravamo poco in difesa, e per questo arrivavamo sempre freschi dalle parti della porta avversaria: adesso in difesa stiamo facendo bene, ma in fase offensiva occorre migliorare molto». In ogni caso, oltre a Petrilli e Ilari, nemmeno Neto Pereira e Altinier hanno saputo pungere nelle ultime tre gare. Se non fosse stato per Sparacello, contro la FeralpiSalò, l’ultimo gol di un attaccante andrebbe ricercato ancora più indietro nel tempo: «Il dato è preoccupante, ma anche domenica contro un avversario forte le nostre occasioni le abbiamo avute. Penso e spero che sia solo un momento, che già sabato si possa risolvere. Il Padova è superiore in tutto al Renate, sia come organico che come struttura, quindi dobbiamo ottenere i tre punti, perché non portare a casa il bottino pieno contro una squadra del genere sarebbe una vera delusione». Ma i numeri stagionali di Petrilli parlano chiaro: finora ha segnato i suoi 6 gol distribuendoli nel tempo, uno ogni quattro-cinque giornate. «È sempre stato un mio difetto», riconosce. «Vorrei essere più determinante e più continuo. Probabilmente, se lo fossi stato, avrei potuto fare qualcosa di più nel corso della carriera. Ma non sono ancora a fine corsa, quindi c’è abbastanza tempo per rifarsi».
Dal campo. Ancora lavoro differenziato per Andrea Sbraga, che ieri ha effettuato un po’ di corsetta a parte: il piede destro del difensore è sempre dolorante, ma per sabato la sua presenza non pare in dubbio. Ieri, alla Guizza, si è rivisto per la prima volta anche Marco Cunico, che dopo l’intervento di pulizia al menisco è tornato a correre ai campi del centro sportivo. Oggi seduta pomeridiana per Pillon e i suoi: appuntamento alle 15.