Estratto Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


«Sono felicissimo. Hanno assistito in diretta alla nascita anche i miei compagni di squadra». Tocca il cielo con un dito Matteo Mandorlini, diventato papà per la seconda volta. Dopo la primogenita Mia che ha quattro anni e mezzo, venerdì intorno alle 12.30 a Ravenna è venuta al mondo Gioia (3,2 chilogrammi), e Matteo naturalmente era al fianco della compagna Sonia tanto da essere arrivato in ritardo al campo alla Guizza. Ieri mattina invece si è allenato da solo di buon’ora proprio per tornare a Ravenna, e oggi sarà regolarmente di nuovo in gruppo. «Sono molto contento, i compagni che hanno già due figli mi avevano detto che la nascita della secondogenita sarebbe stata un’emozione diversa, ed è così. Io e Sonia siamo più maturi, per cui ci goderemo ancora di più la seconda figlia» Il cui nome è stato scelto proprio da Mia. «Va all’asilo al Don Bosco (zona Forcellini, ndr) e la suora sbagliandosi la chiamava Gioia, per cui ha voluto dare questo nome alla sorellina. Ed è piaciuto anche a noi». Il parto è stato seguito in tempo reale dai biancoscudati, diceva. «È stata una cosa divertente. Siccome tutti sapevano dove mi trovavo, ci siamo sentiti e li ho tenuti al corrente: mi dicevano di stare tranquillo e appena Gioia è nata mi hanno fatto i complimenti. Quando più tardi li ho raggiunti al campo, è stato ancora più emozionante». Dalla felicità per la nascita di Gioia, alla possibilità di ottenere un’altra gioia, questa volta sul campo: ossia la promozione in serie B. «A inizio stagione era un sogno, adesso è il coronamento di un obiettivo che è fondamentale per tutti: società, giocatori, staff tecnico e tifosi. E sarebbe bello raggiungerlo il prima possibile. C’è massima concentrazione nella squadra, l’allenatore ci sta facendo capire che non bisogna abbassare il ritmo e che dobbiamo restare sul pezzo. Dobbiamo pensare solo a fare il nostro, e prima arriva e meglio è».

[…]