Fonte Video (e si ringrazia): SteneChannel ||| Stene Ali


10/12/1995

SERIE A

Padova, Stadio Euganeo

PADOVA-INTER 2-1
Reti: 16° Vlaovic, 43° Ganz, 2°st Vlaovic

PADOVA: Bonaiuti, Sconziano (19°st Cuicchi), Nava, Giampietro, Rosa, Gabrieli, Longhi, Nunziata, Kreek, Amoruso (40°st Fiore), Vlaovic (25°st Van Utrecht). In Panchina: Dal Bianco, Ossari. Allenatore: Sandreani

INTER: Pagliuca, Bergomi, Paganin, Fresi, Roberto Carlos, Carbone (16°st Berti), Ince, Dell’Anno (30°st Pistone), Zanetti J., Branca, Ganz. In Panchina: Landucci, Bianchi, Manicone. Allenatore: Hodgson

Arbitro: Braschi di Prato

Fonte: Furio Stella per EfferveScienza


La guarigione, il secondo figlio in arrivo e i due gol all’Inter: «Con la volontà si può fare tutto»

Nella hall del Tergesteo, con i minuti contati perché la festa di Rino Baron e della Bata-Moser sta per cominciare. Passa Coppola vestito da violinista tzigano e si fa una ghignata. «Ha ha… Adesso che abbiamo vinto, rieccovi tutti qui a farci le interviste…». Vero. Però non ci vergogniamo. Anche perché sulla poltrona accanto alla nostra sta seduto Goran-Goran Vlaovic, arrivato di fresco da Zagabria dove è andato a prendere moglie e figlio. E un’intervista a Vlaovic, specie da quando gli è successo quel che è successo, non è mai tempo sprecato. Né una ripetizione di quel che è stato scritto il giorno prima. E poi l’abbiamo già detto ieri: dopo che ha suonato l’Internazionale, la sua storia assomiglia tremendamente a una di quelle favolette a lieto fine che si raccontano ai bambini sotto l’alberello. Meglio: a uno di quei raccontini di Natale, che se proprio non riescono a far diventare la gente più buona, be’, perlomeno ci provano. A proposito:
Dica la verità, Vlaovic: questo sarà un Natale tutto speciale…

Sicuramente sarà un bel Natale. Certo non lo sarà solo per i due gol: è importante che Padova ha vinto, che io sono proprio guarito, che mia moglie aspetta altro bambino… Sì, sono d’accordo: sarà un Natale speciale. E prima che ci arriviamo spero di fare qualcosa in campo per renderlo ancora più bello.
Com’era il Natale di Vlaovic bambino?
Ah, sempre bello. Il giorno più bellissimo di tutto l’anno.  Mi ricordo con tutta la famiglia a Dreznik e poi a Cernik. Sono due paesi sotto Nova Gradiska, un po’ come dire Abano e Sarmeola per Padova. Regali non mi ricordo. Il pallone no, quello lo prendevo per estate… Il regalo più bello, ecco, era di stare tutti assieme in un ambiente bellissimo.
Pace in Croazia, il secondo figlio in arrivo, due gol all’Inter: ci avrebbe masi pensato tre mesi fa?
Un po’ difficile… O meglio: forse non pensavo proprio questo, però ho pensato sempre cose ottimistiche. Qualche volta diventano vere, qualche volta no. Ma bisogna sempre pensare così.
Con la volontà si ottiene qualsiasi cosa?
La volontà è sempre cosa importante. Se non ce l’hai, puoi cadere giù in ogni momento. Io sapevo che avevo famiglia, che avevo una vita bella da vivere: dunque avevo volontà per vedere realizzato tutto questo.
Ha detto: la malattia serve per capire, non è solo qualcosa da cui liberarsi più in fretta possibile…
Sì. Può sempre dare una matura a un uomo. Prendi me: quello che mi è successo mi ha fatto capire che vita non è fatta solo di cose belle. Prima di mio problema, io credevo che certe cose brutte potevano succedere solo agli altri e non a me. Sbagliavo.
Più che Giobbe ci piace Cristo: mio Dio, perché mi hai abbandonato?…
In certi momenti è una domanda che viene fuori da sola. Ma se la fai, capisci anche che domanda non serve. In fede c’è la certezza che non è questa la vita buona. E quando succedono cose brutte, devi pensare che non sei qui per vivere solo bene, ma anche per accettare il resto.
Non le abbiamo chiesto se il secondo figlio sarà maschio o femmina…
Non lo so. Mi piacerebbe bambina perché abbiamo già bambino. Però poi vorrei fare anche terzo…
Se è per quello anche domenica poteva farne tre: metta che andava dentro quella rovesciata…
Potevo fare tre, sì. He, he… Ma sono contento anche con due. Non si deve cercare troppo. Se cerchi di più, poi finisce che la prossima volta sbagli tutto.
Da noi si dice: chi troppo vuole nulla stringe…
Sì, lo so.
Se il Padova si salva, Vlaovic resta: possiamo scriverlo?
Eh, puoi scrivere quello che vuoi… Ma se poi io faccio bene e viene grande squadra, io non posso dire no. E’ così per ogni lavoratore: se ha la possibilità di salire la scala, ci va. Quel che puoi dire è che avrò una grande voglia per restare. C’è stato un grande interesse per me e non solo come giocatore. I tifosi, la società: mi hanno voluto tutti bene. Padova è nel mio cuore e ci resterà tutta la vita.
E la Croazia? Blazevic l’ha chiamata per farle i complimenti?
No, nessuno di Nazionale croata. Ma mi chiamerà sicuramente…
Il complimento più bello?
Quello di Amoruso dopo primo gol. Goran, mi ha detto, sono proprio contento per te…
Alla tredicesima giornata aveva segnato il suo primo gol  l’anno scorso: si ricorda?
Anche questa era tredicesima giornata? Non sapevo. Ma vabbè, tanto non m’interessano i gatti neri, i tredici, i venerdì… Io a queste cose non ci credo.
Un’ultima domanda. Con la volontà si fa qualsiasi cosa: anche ci si salva?
Sì, sicuramente. Avete visto: abbiamo perso da Cremonese e poi vinto con Inter che ha grandi giocatori. Mentalmente si può fare tutto: determinazione, gioco, cuore. Speriamo di continuare così. Solo così ci possiamo salvare.