Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


Zamuner e Brevi hanno rivisto ieri mattina le immagini della partita di Fano, tenendo nel pomeriggio a rapporto i giocatori in una lunga seduta video che ha preceduto l’allenamento alla Guizza. Occasione nella quale sono state sottolineate tutte le cose che non hanno funzionato l’altra sera, e convenendo che se la squadra incappa in una giornata storta sul piano tecnico, deve essere in grado di sopperire tirando fuori altre qualità. E invece con i marchigiani troppi biancoscudati sono apparsi sottotono, come dimostra anche il fatto di aver perso quasi tutti i duelli individuali chiave. Sulla prima sconfitta in campionato si è soffermato anche capitan Neto Pereira: «Purtroppo non siamo riusciti a ripetere la prestazione delle due partite precedenti. Ma anche se non eravamo brillanti come nelle altre occasioni, fino all’1-1 la sfida era equilibrata, mentre dopo il secondo sigillo del Fano e l’espulsione di Alfageme la situazione è peggiorata. Il viaggio per tornare a Padova è stato brutto, c’era un clima molto triste. È una sconfitta che brucia, dobbiamo rimboccarci le maniche perché abbiamo subito la possibilità di rifarci con la Maceratese».

Il capitano, tra l’altro, è partito dalla panchina entrando solo a match in corso. «Io ero a posto e a disposizione, è stata una scelta dell’allenatore che ci può stare. Era la seconda di tre partite in una settimana, e il tecnico ha voluto inserire un compagno più fresco. Ripeto, ci può stare». Il giocatore in questione è Alfageme, che è stato espulso e oggi è atteso il verdetto del giudice sportivo. «Io non ho visto cosa è successo, però ho parlato con lui e mi ha detto che non ha fatto alcun gesto». Può essere magari che inconsciamente abbiate sottovalutato questo impegno? «Assolutamente no, perché se ragioniamo in questo modo non andiamo da nessuna parte. Non l’abbiamo presa sottogamba, c’è mancata brillantezza. Loro invece lo erano più di noi, anche se non è una scusante il fatto che hanno potuto avere due giorni di riposo in più».