Estratto Fonte: Francesco Cocchiglia per Il Mattino


Erano passati 224 giorni: sette mesi e mezzo di attesa, dalla rete siglata all’Albinoleffe alla quart’ultima giornata della passata stagione fino al gol del definitivo 3-1 al Venezia di lunedì sera. L’apoteosi biancoscudata in laguna è stata totale: vittoria, tre punti, ulteriore balzo in classifica e “scalpo” alla rivale storica. Ma aver ritrovato Neto Pereira, determinante negli schemi e nel tabellino nella mezz’ora disputata contro la squadra di Pippo Inzaghi, è forse la notizia più importante. Non segnava da troppo tempo, il brasiliano: colpa della rottura del menisco patita a fine settembre, di quell’uscita dal campo contro il Bassano, in Coppa Italia, che aveva fatto temere un’ulteriore ricaduta. Ora Brevi può contare sull’elemento di maggior classe della rosa per puntare ancora più in alto. «Di gol ne ho fatti tanti, e in categorie diverse, ma quello di lunedì mi ha emozionato davvero», le parole del capitano biancoscudato. «E questo perché mi ha fatto uscire da un momento difficile: per me l’ultimo mese e mezzo è stato duro, la rete a Venezia ha finalmente messo tutto alle spalle. E poi perché è arrivata in una gara importantissima».

Finalmente il primo gol stagionale: se l’è tenuto per la partita dell’anno? «Segnare in un derby così sentito è ancora più importante per me. È stata una grandissima gioia tornare al gol, e ancora di più farlo in una gara come questa, chiudendo i conti in un derby atteso da tutti e che ci ha regalato una grandissima vittoria. Portare a casa tre punti dal “Penzo” è stato un orgoglio enorme per tutti noi». Cosa rimane, adesso, del brutto periodo e dell’infortunio? «Da settembre in poi, da quando mi sono rotto il menisco, sono state settimane delicate, non facili. Ritrovare la rete, proprio in un’occasione come questa, mi ha fatto provare una grande emozione, tutto quello che è accaduto posso finalmente metterlo alle spalle. La dedica va alla mia compagna Elena, che mi è sempre stata vicina anche nei momenti più delicati e difficili. Un gol tutto per lei, e per la piccola Bianca, che arriverà a gennaio».

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Crede che adesso le avversarie, Pordenone compreso, dovranno aver paura di voi? «Io penso che anche prima di questo periodo, nonostante magari non si trattasse di paura, tutti gli avversari dovessero trattarci con rispetto. Come ne eravamo convinti noi, anche gli altri conocevano la forza di questa squadra, anche se non riusciva ancora ad esprimersi del tutto sul campo. Se anche prima noi ne eravamo certi, ora lo siamo ancora di più».