Fonte: Stefano Volpe per IL MATTINO DI PADOVA


Cambiano i risultati, ma non i fattori. È un risveglio molto dolce quello che ha avvolto il Padova dopo la vittoria per 2-1 a Gorgonzola contro la Giana Erminio, la seconda consecutiva e soprattutto la prima in trasferta del campionato di Lega Pro. I biancoscudati non vincevano fuori casa dallo scorso 3 maggio, quando batterono a Feltre l’Union Ripa La Fenadora, e possono tirare un sospiro di sollievo dopo essersi scrollati di dosso una classifica che iniziava a preoccupare i tifosi. La cura Pillon, per il momento, funziona, soprattutto a livello di testa, visto che in campo incidono sempre gli stessi giocatori. Il Padova, infatti, può vantare un record molto strano e singolare, che se da un lato mette in luce qualche difficoltà nella manovra offensiva, dall’altro esalta le qualità dei suoi uomini più incisivi. I fantastici quattro. Altinier, Fabiano, Neto Pereira, Petrilli. Sono loro gli unici quattro marcatori stagionali del Padova, Coppa compresa, dove la fugace avventura del Padova è stata bagnata da un solo gol, il timbro di Altinier a Mantova. Nessuno, in tutte le categorie del calcio professionistico italiano, dalla Serie A agli altri gironi di Lega Pro, ha fatto peggio (se così si può dire) in questa stagione.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Renate, che ha segnato però la miseria di 7 gol in 17 gare stagionali (Coppa Italia di Lega Pro compresa), sempre con quattro marcatori diversi. I biancoscudati, invece, da agosto in avanti non hanno certo brillato in fase offensiva, palesando in varie occasioni difficoltà nel creare gioco, ma viaggiano in ogni caso alla media di un gol a partita, grazie anche alle due ultime gare con Pillon, dove sono arrivate 5 reti. Cambiano schemi, formazioni e anche allenatori, eppure segnano sempre loro quattro. Petrilli con il suo record in carriera è già a quota cinque, stesso bottino di Altinier (considerando anche la Coppa) e di Neto, il più decisivo di tutti, visto che i suoi gol sono serviti per raccogliere la metà dei punti conquistati finora: dieci su ventuno. E poi c’è Fabiano, che ha realizzato due gol pesanti, ma è fermo dalla quarta giornata. Anche se il suo ruolo sarebbe quello di difendere. Mancano completamente quelli dei centrocampisti, con Mazzocco che, dopo l’exploit dell’inizio della scorsa stagione, è a secco da più di un anno, Bucolo e Corti che non sono mai stati cannonieri, mentre gli altri pagano lo scarso utilizzo.

Come interpretare questo dato? Senza preoccupazioni, parola di Fabrizio De Poli. «Non è qualcosa di straordinario, è un fatto normale», spiega il direttore sportivo. «Arriverà il momento in cui segnerà qualcun altro, anche sabato Bucolo e Corti hanno avuto delle opportunità e credo che si sbloccheranno presto. Se dobbiamo analizzare bene la fase offensiva, forse sinora ci è mancato qualche gol degli esterni. Ilari è uno che ha sempre segnato e Bearzotti ha avuto qualche chance, anche con la Giana, ma non è ancora riuscito a sfruttarla». De Poli, in ogni caso, ha ritrovato il sorriso e si mostra ottimista sulle prospettive della squadra, alla luce delle ultime due vittorie consecutive. «Pillon è partito bene, adesso sono curioso di vedere come ci comporteremo domenica prossima contro il Bassano. Sarà un bel test della verità. Cos’è cambiato in due settimane? Ho visto una squadra che per buona parte della gara ha giocato corta e alta. Abbiamo fatto bene, anche se potevamo essere più cinici. Credo che la sofferenza finale sia dovuta soprattutto ad un calo atletico».