Fonte: Luca Preziusi per Mattino di Padova

Massimo Bitonci mette i paletti al progetto del nuovo stadio. Sono tre i punti su cui il  sindaco ha voluto fare chiarezza, vincolando qualsiasi progetto al vecchio piano regolatore, rivelando di non aver mai ricevuto offerte da privati e rivendicando la scelta di portare il calcio al Plebiscito. «Allo stato attuale l’amministrazione ha un solo progetto in cantiere, ed è quello riguardante l’impianto del Plebiscito», ha dichiarato il primo cittadino, «e ad oggi, presso gli uffici competenti, non è stata depositata alcuna manifestazione formale di interesse per l’area di proprietà comunale dello stadio Euganeo». Il sindaco e la società del Calcio Padova sembrano parlare, quindi, due lingue diverse, considerato che l’amministratore delegato Roberto Bonetto ha presentato pubblicamente un progetto che prevede l’abbattimento dell’Euganeo e la realizzazione di un nuovo stadio. Tra il progetto presentato da Bonetto e i vincoli contenuti nel piano regolatore citato dal sindaco, sembrano non esserci sostanziali differenze. L’area individuata dalla società e dai privati prevede 25 mila metri quadri di superficie lorda di area commerciale, 24 mila metri cubi di alberghiera e 18 mila di residenziale, oltre allo stadio, una piscina e un palazzetto dello sport. Dimensioni che sembrano  corrispondere  con quelle previste dal Prg. Ed è lo stesso Bitonci a precisarlo: «Qualsiasi eventuale progetto non potrà prescindere dai vincoli del Piano regolatore vigente, la cui variante prevede 25 mila metri quadri di destinazione commerciale lorda (17.000 netti, ndr), 8 mila metri quadri di destinazione alberghiera e 18 mila di destinazione residenziale a servizio dell’impianto». Una superficie riservata ad alberghi grande abbastanza per ospitare i 24 mila metri cubi dichiarati da Bonetto, che potrebbe racchiudere il nucleo dell’interesse legato al nuovo stadio. Ma il punto di discordia è un altro, perché l’ad del Padova ha parlato di area commerciale attorno allo stadio, mentre Bitonci: «Ben vengano eventuali proposte progettuali da parte dei privati, ma il Comune le metterà in gara con avviso pubblico, prevedendo  la  condizione che ogni ambito commerciale sia realizzato all’interno della struttura del nuovo stadio e non attorno ad essa».

Entro l’estate l’avvio dei lavori
Dovrebbero partire in estate i lavori al Plebiscito per ospitare le partite del Calcio Padova. Si partirà da seggiolini e gradoni per poi arrivare alla completa ristrutturazione della struttura, e soprattutto il ripristino delle norme di sicurezza, per cui è già pronto il bando di gara. Entro la fine del mese, o al massimo per i primi giorni di marzo, Bitonci ha garantito di voler presentare il progetto esecutivo definitivo, mentre i dirigenti stanno procedendo agli accordi con i proprietari di parti dell’area del Plebiscito. L’intenzione dell’amministrazione sarebbe quella di evitare i procedimenti di esproprio, proponendo accordi bonari a tutti i privati interessati, attraverso delle permute o dei corrispettivi che accontentino entrambe le parti in causa. Questo snellirebbe il procedimento, tanto da far immaginare la prima partita casalinga del Padova al Plebiscito nel campionato 2017-2018, anche se oltre all’impianto, bisognerà lavorare per migliorare la viabilità attorno alla struttura e dotarla di molti parcheggi in più.

Fonte: Luca Preziusi per Mattino di Padova

PD: “Speculazione su un’area pubblica, ne discuta il consiglio”

«Da mesi abbiamo denunciato e chiesto spiegazioni invano alla giunta sul perché essendo l’Euganeo perfettamente funzionante avesse di punto in bianco deciso che il Calcio Padova dovesse essere trasferito in tutta fretta al Plebiscito. Ora capiamo il perché: c’è un progetto speculativo per fare un centro commerciale su un’area comunale». È il commento del segretario provinciale del Pd Massimo Bettin. «Un centro commerciale di 25 mila metri quadri non regge un investimento come quello sullo stadio – sottolinea – Il sindaco venga in consiglio comunale e apra una discussione pubblica e trasparente su quanto sta accadendo». (…)
Pungente l’ex sindaco Ivo Rossi, che citando l’acquisizione di un progetto torinese per il nuovo Euganeo negli anni ’80 chiede uno sforzo di memoria: «Anche allora, dietro a ingenui tifosi, si muoveva un potente comitato d’affari, e contro quel progetto in consiglio comunale ci fu un solo voto contrario. Provate ad indovinare di chi? Il resto è storia recente».