Plínio Marcus Diniz Paixão intervistato da CALCIO PADOVA TV:

“Il campionato del Padova all’inizio è stato cosi-cosi, abbiamo un po’ di rammarico, ma poi con l’arrivo di Mister Pillon ci ha dato una carica in più, ora siamo li, è difficile, ma lotteremo per ottenere questo obbiettivo. Quando ho sentito Padova sono stato subito contento, ho giocato con Bruno Vicente e lui me ne parlava davvero tanto, la città poi mi è piaciuta sin da subito. Son 10 anni che vivo in Italia, del Brasile mi manca la mia famiglia, questa estate andrò in Brasile perché è da tanto che non ci torno. Per i brasiliani il calcio è il primo sport, i bambini iniziano a giocare per strada come ho fatto io. Brasile-Germania? Un brutto ricordo, già dopo 3-4 a zero stavo male, nel Mondiale in casa è stata una brutta sconfitta. Come vedono i brasiliani il calcio italiano? 10 anni fa era molto seguito, ora ci sono molti meno campioni e credo i brasiliani seguano di più il campionato spagnolo. Come mi sono trovato a Padova? Benissimo, strutture belle, persone brave, spero di continuare. Il mio ruolo? Preferisco centrale, per la squadra ed il mister però non ho problemi a sacrificarmi. Il mio idolo da piccolo era Romario, per me il giocatore più forte al momento. Lui dopo Ronaldo sono i giocatori che più mi hanno impressionato. Da piccolo ho iniziato a giocare trequartista-attaccante, all’epoca però un difensore è stato male, ero uno dei più alti della squadra ed allora mi hanno spostato dietro, ho giocato bene e da li non mi hanno più tolto. A 13 anni sono uscito per la prima volta di casa, sono passato al Vasco da Gama a Rio, è li che ho pensato di poter diventare un calciatore professionista. Sono arrivato qui molto giovane, per un ragazzino di 18 anni arrivare a Milanello e vedere tutti i giocatori della nazionale come capitan Cafu, era un sogno. Tra 10 anni farò sicuramente qualcos’altro, proverò a fare qualcosa legato al mondo del calcio, ma non è semplice. Allenatore non penso, ma procuratore o qualcosa così certamente”.