Estratto da fonte: Stefano Volpe per IL MATTINO


[…] Tempo una decina di giorni e Mandorlini è tornato titolare, ma da difensore centrale, in Coppa Italia. Quando si dice mettersi a disposizione, sempre e comunque.«Questa è la mia filosofia», sorride il centrocampista classe 1988. «Ho sempre cercato di mettermi a disposizione, anche se devo dire che non è facile. Un giocatore vuole giocare sempre e possibilmente nel proprio ruolo, e quando sta fuori, soffre, perché ci tiene da matti a partecipare in prima persona. Ma la filosofia di squadra viene sempre prima del singolo, quest’anno come non mai si è creato un affiatamento speciale e io spero di poter dare il mio contributo il più possibile». […]

Ha avuto esitazioni nel firmare il rinnovo contrattuale? «No, sono sempre stato grato a questa società e allo staff. Ho sentito la fiducia della dirigenza e andare via a gennaio per me avrebbe rappresentato una sconfitta. Volevo giocarmi il posto e sono contento di come stanno andando le cose, credo di essermi guadagnato il rinnovo e la stima della dirigenza. Mi sento legato a questa città, che sta vivendo un’annata particolare e merita di raggiungere il traguardo al nostro fianco». A proposito di legami, sabato all’Euganeo arriva il Ravenna, la sua città natale. All’andata fu costretto a guardare i compagni dalla tribuna a causa dell’infortunio, sabato invece spera di esserci, facendo tutti gli scongiuri del caso. E sarebbe la prima volta contro la squadra della sua città, se non sbagliamo… «Ci tengo molto. Nel Ravenna ho giocato fino a 14 anni prima di essere acquistato dal Parma. Ma sono molto attaccato alla squadra, mio padre (Andrea, ndr) ha fatto il vice-allenatore, mentre mio fratello ci ha giocato fino allo scorso anno, vincendo anche il campionato. Loro sono una buona squadra, migliorata rispetto al girone d’andata. Non sarà affatto facile, ma noi dobbiamo assolutamente vincere. Stiamo bene fisicamente e mentalmente e dobbiamo sfruttare al massimo il prossimo mese per raccogliere il maggior numero di punti possibili».