Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


Nuovo faccia a faccia tra Brevi e la squadra ieri alla ripresa della preparazione. Una ventina di minuti la durata del confronto in mezzo al campo, nel corso del quale il tecnico ha cercato di stimolare e al tempo stesso di infondere fiducia ai biancoscudati che stanno attraversando un momento molto delicato. Del resto, come ogni lunedì mattina, Brevi e Giorgio Zamuner hanno rivisto insieme le immagini della partita con il Mantova convenendo che sia pur nell’ambito di una prova non esaltante, la squadra ha avuto almeno tre occasioni per sbloccare il risultato, incluso quello che sarebbe stato un rigore netto ai danni di Altinier. Resta il fatto che a tre mesi dall’inizio della preparazione il gioco ancora non convince, con il Padova che sabato è apparso svuotato sul piano delle idee e della voglia di fare risultato pieno al cospetto di un avversario tutt’altro che irresistibile e reduce da tre ko di fila. A finire sotto accusa in particolare è il centrocampo, dove per rimpiazzare il brasiliano Filipe nel ruolo di regista davanti alla difesa sono stati ruotati nelle ultime quattro partite diversi interpreti, ma senza successo.

Con il Mantova è stato il turno di Gaiola, in precedenza era toccato a Mandorlini che sabato invece ha fatto l’interno. «Questo cambiare non aiuta a trovare certi meccanismi e certezze – sottolinea l’ex Pordenone – ma più che altro è un discorso di squadra. Nelle ultime uscite non siamo stati brillanti e ci mancava il play di ruolo. Io mi sono adattato a farlo, ma ho caratteristiche diverse». Sul momento della squadra aggiunge: «Le prestazioni faticano ad arrivare, e di conseguenza anche i risultati. Con il Mantova c’è stata una leggera involuzione rispetto alle partite precedenti. Poi si percepisce lo scetticismo che c’è nell’ambiente, è da tanto che lo sentiamo e non aiuta, nel senso che non rende la situazione serena. Abbiamo 9 punti in classifica: è vero che abbiamo affrontato un certo tipo di squadre, però lo è altrettanto il fatto che basta poco per essere davanti. L’importante è rimanere attaccati alle prime tre-quattro posizioni per poi infilare un filotto di risultati».

Proprio a questo proposito Mandorlini rievoca l’esperienza maturata la stagione scorsa al Pordenone. «Abbiamo avuto un inizio traballante, ma siamo rimasti sempre agganciati alle squadre davanti e alla fine nel girone di ritorno solo il Cittadella ha fatto più punti di noi. Sono convinto che anche il Padova può fare lo stesso». Come vive il gruppo questo momento? «Si impegna e lavora al massimo. Alla fine però conta il campo, i punti che abbiamo sono questi e dà fastidio a tutti. C’è un po’ di insoddisfazione, ma bisogna mantenere la calma senza fare drammi». Ora vi aspetta un trittico ravvicinato tra Teramo, Sambenedettese e Reggiana. «Ci giochiamo molto, sarebbe importante fare punti per noi stessi e per la piazza, e per fare capire di che pasta siamo fatti. Abbiamo voglia e siamo incazzati perché non riusciamo a soddisfare le aspettative». Si è anche detto che al termine della gara con il Mantova lei ha avuto un battibecco con Germinale. «Dispiace che passino queste cose. Germinale stava urlando, probabilmente era arrabbiato come tutti, ma non c’è stato niente di personale».