Queste le dichiarazioni dell’ad biancoscudato Alessandra Bianchi al termine dell’Assemblea di Lega odierna: “L’assemblea di oggi ha approvato il regolamento per la prossima stagione che include, tra l’altro, una riforma delle liste, con la previsione di un numero massimo di 22 giocatori professionisti per ciascuna squadra, oltre ad un calciatore professionista classe 2001 o seguenti.
È una norma che risponde all’esigenza di razionalizzare le risorse, sia in risposta alla attuale situazione economica, sia nella direzione di un maggiore equilibrio del sistema Lega Pro. Quello che ci lascia perplessi è che questa limitazione coinvolga anche i giovani professionisti di proprietà, con il rischio che ragazzi di 20 o 21 anni ancora in formazione possano non trovare una collocazione adeguata nè nei propri club di appartenenza, nè in altri club, che potrebbero preferire giocatori provenienti da società di serie A e B in grado di riconoscere maggiori valorizzazioni. Questo meccanismo a nostro avviso penalizza nel medio periodo le società di Serie C che, come noi, vogliono investire sul vivaio, dando ai giovani la giusta formazione ed anche il tempo necessario per maturare ed essere gradualmente inseriti in prima squadra”.

Lega Pro : Comunicato post Assemblea

Firenze, 24 luglio 2020-  “La Lega Pro può avere un futuro con l’introduzione di ‘elementi’ essenziali quali il credito di imposta e l’istituzione dell’apprendistato che possono garantire una migliore sostenibilità dei nostri club. Per i club sono molto preoccupato mentre sta per iniziare la stagione dei ritiri: come si può reggere se rimane l’attuale protocollo sanitario? E il campionato senza spettatori? Così e’ difficile pensare ad un futuro del campionato di SerieC . 
La richiesta avanzata al Governo è stata inserita anche  in una proposta inviata con il Comitato 4.0 al Ministro Spadafora e al Ministro Gualtieri. Non voglio discutere le difficoltà del governo e nemmeno alcuni provvedimenti significativi presi in questi mesi. Il problema è che il calcio di terza divisione e gli sport dilettantistici rischiano di non reggere e il Paese sarà più povero. 
Senza queste condizioni il futuro della C è a forte rischio”.
Queste le parole del Presidente Ghirelli nel corso dell’Assemblea dei club di Lega Pro, terminata poco fa, in video-call.
Il Presidente aggiornando i club ha anche affermato:” Per garantire il futuro della Lega Pro con strumenti come il credito di imposta e l’apprendistato siamo pronti a nuove prossime iniziative di spessore. Non molleremo perché ne andrà dell’esistenza dei club.”
Un altro tema all’ordine del giorno era la votazione per l’approvazione delle modifiche allo Statuto di Lega Pro che si uniforma ai principi informatori del CONI.
Le modifiche allo statuto sono state approvate da una larga maggioranza ed è stato conferito il mandato al Presidente Ghirelli per le eventuali modifiche che il Consiglio Federale dovesse apportare allo Statuto approvato nell’Assemblea dei club di Lega Pro.
Il prossimo campionato di Serie C partirà il 27 settembre, ma come comunicato dal Presidente Ghirelli, non potrà essere disputata la Coppa Italia, a causa delle tempistiche troppo ristrette, considerando gli 8 turni infrasettimanali e la chiusura delle competizioni prima degli Europei. 
Ampio spazio è stato dedicato alla mission della Lega Pro, che interessa la formazione e la valorizzazione dei giovani.

“Lavoriamo da tempo ad una nuova proposta di valorizzazione dei giovani calciatori che abbiamo illustrato alle componenti- ha dichiarato Il numero uno della Lega Pro– noi abbiamo bisogno della riforma del calcio italiano, in particolare potenziando la nostra mission quella  dei settori giovanili e ciò di conseguenza porterebbe nuova linfa al calcio italiano e anche alle Nazionali.
 Siamo per una riforma che ragioni a sistema, che si sviluppi dal confronto di tutte le componenti del mondo del pallone.
La riapertura degli stadi è stato un altro tema dell’Assemblea.
“ I tifosi mancano e mancano soprattutto al nostro calcio- ha concluso Ghirelli – ci auguriamo la riapertura degli stadi e in sicurezza. Il calcio della C ha 17 milioni di tifosi in tutto il territorio italiano e rappresentano un valore aggiunto e irrinunciabile. Noi dobbiamo ripartire da qui.”