Intervista a Mister Diego Zanin, allenatore in seconda a Massimo Pavanel: “Padova per me ha rappresentato l’inizio della carriera professionistica, sono stato formato da giocatore e da uomo qui, ho vinto un campionato con entusiasmo giovanile, l’ho incontrato da avversario con la Reggina, da allenatore con l’Altovicentino, sempre con rispetto di un ex. Adesso ritorno molto piacevolmente, la città la ritengo da categoria superiore. C’è voglia, professionalità e persone molto competenti. Il rapporto con Pavanel? Siamo amici dall’infanzia, ma con percorsi molto diversi, l’anno scorso mi ha chiesto di dargli una mano alla Feralpi, ultimamente faticavo a trovare squadra in C, ed abbiamo unito le forze. Con Pavanel siamo sempre stati in contatto, anche negli studi a Coverciano e nei confronti quotidiani. Abbiamo avuto un confronto continuo tutti gli anni, l’anno scorso ho ricoperto questo ruolo con curiosità, questo rafforzamento mi auguro sia sempre migliorabile. Replicare le mie vittorie da giocatore anche ora da allenatore? Ho assaporato l’erba dell’Appiani, è il primo posto che ho rivisitato al mio ritorno, mi è rimasto dentro, ho voluto tornarci a fare un filmato e non nascondo che mi ha pervaso un brivido… Son contento dopo tanti anni esser tornato in questa piazza, per un obbiettivo importante e molto stimolante. L’anno scorso? Squadra molto forte, sono arrivati primi, nel ritorno mi sembravano fortissimi e di carattere, è mancato quel qualcosina in più che non ha permesso di ottenere il risultato completo. Con Pavanel abbiamo giocato a Conegliano, poi abbiamo avuto un percorso diverso, siamo amici d’infanzia, siamo cresciuti assieme. Chi è Pavanel? E’ un allenatore preparato, lavora molto sul campo, come uomo lo conoscerete, una grande passione ed è meticoloso. Il mio ruolo? Molto silenzioso, ho un intervento diretto con il mister, da quasi due primi che collaborano intensamente, l’unico scopo è di portare qualcosa di positivo alla squadra. Ci sono giocatori di varie categorie, io chiedo di superare i proprio ostacoli, deve esserci uno stimolo maggiore per migliorarsi. Disavventure nel calcio ce ne saranno sempre, ma dobbiamo sfruttare la delusione per migliorarsi, saper gestire le situazioni durante l’anno”.