Estratto Fonte: Pierpaolo Spettoli per Gazzettino


Venti sigilli in due campionati con il Santarcangelo. Marco Guidone affronta domenica il suo passato, non il più recente visto che un anno fa era in forza alla Reggiana. Ma se era approdato al club granata, lo deve in gran parte proprio a quell’esperienza in riva all’Adriatico. «Conservo il ricordo di un ambiente bello e anche positivo sia a livello personale e sia di squadra, dato che abbiamo ottenuto due salvezze senza mai passare per i play out. Il secondo anno, tra l’altro, partendo con una penalizzazione di sei punti. Quanto a me, sono state sicuramente due stagioni di rilancio perché venivo da annate nelle quali non avevo brillato un po’ per sfortuna e un po’ anche per miei errori. Fare bene lì mi ha permesso di approdare in grandi piazze come Reggio Emilia e adesso Padova, per cui sono felice del percorso che ho fatto». Oggi ha trentuno anni ed è nel pieno della sua maturità calcistica. «Nelle ultime stagioni mi sono affermato come attaccante e mi sento pronto ad assumersi tante responsabilità. Sono ancora giovane e so di poter dare ancora molto». L’obiettivo è quello di puntare in alto con la maglia biancoscudata, dal momento che ha firmato un biennale. «Senz’altro. Anch’io punto ad arrivare in alto come il Padova, altrimenti non sarei venuto. Qui ci sono una società e un allenatore ambiziosi, una squadra importante. Speriamo di arrivare in alto: con il lavoro che stiamo facendo siamo sulla strada giusta».

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La vittoria con la Sambenedettese comunque è stata anche un’iniezione di fiducia per il morale. «Senz’altro, anche per come è maturata dato che è stata molto sofferta. Abbiamo dimostrato di essere una formazione tosta, anche quando l’avversario ci ha messo in difficoltà siamo stati bravi a restare compatti senza prendere gol. E abbiamo sfruttato al meglio la palla inattiva». Sullo 0-0 proprio lei ha colpito anche una traversa. «Quando ho impattato di testa pensavo che il portiere non la prendesse perché avevo dato forza e angolazione giusta, invece è riuscito a smanacciarla. Sono contento lo stesso perché l’importante era vincere, quanto ai gol arriveranno».

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