Fonte: Dimitri Canello per Corriere del Veneto
[…] Zamuner, un sospiro di sollievo? «Siamo passati in pochi giorni dal dover fare nove punti al doverne fare tre. La certezza è che adesso, se vinciamo a Fermo, il discorso si chiude una volta per tutte. Ma per tutta la settimana scorsa ho ripetuto che bisogna portarli a casa, questi benedetti tre punti, non possiamo sperare negli altri». […] Non crede che la squadra stia soffrendo un po’ la pressione di dover vincere? «Sono stato un giocatore anch’io. Ho vissuto un’esperienza drammatica quando ero alla Spal e abbiamo perso una promozione contro il Como con una squadra dieci volte più forte. Il problema non è fisico, è soltanto mentale. Ho visto giocatori in difficoltà, Belingheri, che di solito gioca con grande serenità, si è un po’ nascosto, Sarno cercava la giocata, Trevisan sparava la palla lontana. Siamo tutti un po’ nervosi perché siamo vicini a questo obiettivo, speriamo che questa settimana finalmente ci sblocchiamo e che domenica, quindi, si possa festeggiare». Zamuner, perché il Padova sta frenando? «I risultati dimostrano che il campionato è lungo e che non è facile per nessuno. Adesso è come se fossimo a +7 sia sulla Reggiana sia sulla Sambenedettese, visto che abbiamo il vantaggio negli scontri diretti. Non è affatto un vantaggio di poco conto mancando tre partite alla fine del campionato». Si è sentito con Bisoli dopo la fine della partita? «No, dopo la partita con la Reggiana no. Ho scelto di stare a casa, ognuno ha deciso per conto suo e ha guardato la partita. Adesso ci dormo sopra, poi da domani (oggi per chi legge, ndr) prepareremo questa benedetta partita in casa della Fermana e cercheremo di tagliare questo traguardo. Manca soltanto l’ultimo sforzo, l’ultima occasione in cui gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma finché non l’abbiamo fatto nessuno deve dire più nulla. Poi, quando sarà, ne riparleremo».