Fonte: Pierpaolo Spettoli per IL GAZZETTINO


C’è sempre una prima volta, e quello con la Giana Erminio è stato appunto il primo rigore parato in un campionato professionistico da Lazar Petkovic. Non è la sua unica prodezza in assoluto su un tiro dagli undici metri dato che l’anno scorso aveva neutralizzato un penalty con la Sacilese, ma se in quella occasione non era servito a evitare la sconfitta, questa volta è stato determinante ai fini della prima vittoria stagionale in trasferta dei biancoscudati. Tanto più che davanti aveva uno specialista come Bruno, e alla fine il duello di nervi è stato vinto dal portierone serbo. «Una soddisfazione unica, come segnare un gol. È stata la mia parata più importante di questo campionato, insieme a quella sull’1-0 con il Mantova. Di sicuro ha avuto un grande valore dato che abbiamo vinto, ho ricevuto moltissimi messaggi di congratulazioni». Tra i quali anche quelli del suo procuratore Silvano Martina, ex portiere. «Mi ha fatto una battuta: adesso inizi a parare anche i rigori, bravo Lazar».

Il portiere comunque ha già voltato pagina. «Me lo ricorderò questo rigore, anche se con la testa sono già concentrato alla sfida con il Bassano. Sarà una partita tosta, ma ce la giochiamo. Veniamo da due vittorie di fila e siamo in buona forma, tra l’altro è l’ultima gara prima della sosta e vogliamo fare un bel regalo di Natale ai nostri tifosi che se lo meritano: ci sono stati sempre vicini anche nei momenti meno positivi, speriamo di fare tre punti anche per loro». Con l’arrivo in panchina di Pillon si è passati al 4-4-2, e la squadra sembra averne tratto immediato giovamento trovando un maggiore equilibrio. «Vero, siamo più aggressivi e anche la linea difensiva resta più alta come piace a me perché posso uscire dai pali come ho fatto due volte con la Giana, una di piede e l’altra di testa. Siamo sulla strada giusta, anche se dobbiamo continuare a migliorare. Pillon? Si vede che è un allenatore di categoria superiore, ci ha trasmesso subito fiducia e in campo tutta la squadra sa cosa deve fare».

Al momento sono quattordici i gol al passivo del Padova (gli stessi del Cittadella), dei quali lei ne ha presi otto in undici partite, niente male. «Ho una buona media, ma poteva essere anche migliore dato che i tre sigilli con il Cuneo li abbiamo regalati noi, e potevamo evitare anche quello con la Giana. Mi ha dato fastidio prenderlo: rivedendo le immagini anch’io mi sono fermato come la difesa pensando che Bruno fosse in fuorigioco e non deve succedere, mi sono mancati quei due passi in più per chiudere meglio lo specchio della porta, non ho fatto il massimo». Il successo di sabato vi ha consentito di fare un ulteriore balzo avanti in classifica. «Personalmente non la guardo ancora, ci sono pochi punti di differenza tra play off e play out. Dobbiamo continuare a giocare come stiamo facendo e guardiamo avanti». Tornando a lei, ha due anni di contratto con i biancoscudati e un futuro promettente all’orizzonte. «Il mio obiettivo è fare bene in questa e nella prossima stagione con il Padova, finora ho giocato quasi sempre e spero di continuare così. Il mio piccolo sogno è arrivare in serie B con questa maglia, poi c’è naturalmente anche il sogno di quando ero bambino, ossia diventare un portiere di serie A».